Frosinone – Dove sono finite le tutele per chi lavora ogni giorno nella sanità pubblica? A porre la domanda – con toni accesi e dati alla mano – è Rosa Roccatani, segretaria provinciale UGL Salute Frosinone, che denuncia una situazione sempre più insostenibile all’interno della ASL.
In un duro comunicato, il sindacato evidenzia carenze strutturali e organizzative gravi, che vanno ben oltre le già note aggressioni nei presidi ospedalieri. “Non solo la sicurezza fisica è compromessa, ma mancano anche ausili fondamentali per la salute dei lavoratori stessi: sedie ergonomiche, divise pulite, calzature a norma. Il tutto in un contesto già segnato da disagi causati dai lavori PNRR, avviati ovunque ma senza un’adeguata pianificazione degli spazi alternativi”.

Cantieri ovunque, disagi per tutti
Con l’avvio simultaneo dei cantieri per Case di Comunità, Ospedali di Comunità e strutture sicure finanziati dal PNRR, molti operatori sanitari si trovano ammassati in ambienti provvisori e spesso inadeguati: spazi angusti, privi di climatizzazione, con attrezzature insufficienti o obsolete, a volte perfino senza servizi igienici o connessione internet. Condizioni che non solo penalizzano i lavoratori, ma mettono a rischio anche l’efficienza dei servizi offerti ai cittadini.
Sedie ergonomiche: chi le ha viste?
Tra i nodi più critici segnalati dall’UGL Salute c’è l’assenza cronica di sedie ergonomiche, indispensabili per il personale costretto a lunghe ore alla scrivania, come i centralinisti (spesso appartenenti alle categorie protette) o il personale dello Screening. “Abbiamo scritto mesi fa al Direttore UOC Provveditorato Economato – racconta Roccatani – per sapere quando arriveranno. Nessuna risposta. Nessun incontro concesso. Silenzio totale”.
Divise sporche e zoccoli sbagliati: sicurezza ignorata
Anche la gestione delle divise da lavoro è fonte di frustrazione: spesso non ci sono ricambi, i capi vengono restituiti sporchi, macchiati o addirittura rotti, nonostante il capitolato tecnico parli chiaro su igiene e condizioni d’uso. Ancora più grave è quanto accade nelle aree critiche e nei blocchi operatori, dove il personale dovrebbe essere dotato di zoccoli chiusi per evitare contaminazioni. In realtà, molti operatori indossano ancora zoccoli forati, del tutto inadatti e pericolosi.
Furti, aggressioni e vagabondi negli ospedali
La denuncia dell’UGL tocca anche il tema della sicurezza interna delle strutture, dove si registrano scassi, furti, auto danneggiate, aggressioni e incursioni notturne di senzatetto o tossicodipendenti, che trovano rifugio all’interno dei presidi. “Gli ospedali si trasformano in dormitori, i sottopassaggi in rifugi, i magazzini sono invasi da topi. E mentre il personale lavora in prima linea, nessuna vigilanza H24 è attiva, e le entrate secondarie restano aperte anche di notte”.
Il comunicato si chiude con una stoccata rivolta ai vertici aziendali precedenti, accusati di aver trascurato per anni i problemi reali: “L’unico intervento di rilievo? Un bagno personale con doccia e una bella mano di pittura murale. Nulla più”.
Le richieste del sindacato
L’UGL Salute chiede alla nuova dirigenza aziendale un cambio di rotta immediato:
• potenziare la vigilanza attiva 24 ore su 24,
• chiudere le entrate secondarie nelle ore notturne,
• garantire presenza minima di almeno due operatori per turno,
• rimuovere presenze abusive dalle strutture,
• intervenire su pavimenti danneggiati, porte non a norma e ambienti insalubri,
• e infine, fornire ausili, divise e calzature conformi alle norme di sicurezza e decoro.
“Ci auguriamo che la nuova gestione dimostri discontinuità vera, non solo di facciata. La salute dei lavoratori è parte integrante della salute pubblica”, conclude Roccatani.