Anagni – “Negli ultimi giorni abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte di cittadini e famiglie che usufruiscono del servizio sociale comunale, preoccupati per voci sempre più insistenti circa la possibile chiusura a breve del rapporto con alcune assistenti sociali in servizio da anni sul territorio. Se tali voci fossero confermate, saremmo di fronte a una decisione gravissima, che metterebbe a rischio la continuità assistenziale in un settore delicato come quello del sostegno alle persone fragili, ai minori, agli anziani, ai disabili e alle famiglie in difficoltà. Sostituire figure che da tempo rappresentano un punto di riferimento professionale e umano sul territorio significherebbe compromettere percorsi di fiducia, progettualità e interventi in atto. – Così dalla coalizione civica LiberAnagni lanciano l’allarme.
“Dopo la decisione di smantellare l’ufficio tributi e di esternalizzare la gestione del servizio a un soggetto privato, l’Amministrazione sembra ora voler colpire un altro settore strategico: quello del sociale, dove il taglio del personale ricadrebbe direttamente sui più deboli”.
“Chiediamo chiarezza su tre punti fondamentali”
- Perché, nei piani triennali del fabbisogno del personale, non è mai stata prevista l’assunzione a tempo indeterminato delle figure professionali del settore sociale?
- Sono stati richiesti e regolarmente utilizzati i fondi ministeriali, statali ed europei destinati al rafforzamento dei servizi sociali, oppure si è scelto di coprire i costi attingendo al bilancio comunale, con un maggiore onere per le casse locali?
- Quali misure concrete si intendono adottare per garantire la continuità del servizio, evitando un ulteriore indebolimento dell’assistenza sociale sul territorio?
Sulla qualità e sulla tenuta dei servizi essenziali non si può giocare. – Proseguono da LiberAnagni – Riteniamo che l’Amministrazione debba fare immediata chiarezza verso la cittadinanza ed assumersi la responsabilità politica delle scelte che sta compiendo, perché a pagare non possono essere i cittadini più fragili”.