C’è un filo invisibile che continua a unire chi ha studiato al Liceo Leoniano dell’istituto Bonifacio VIII di Anagni anche molti anni dopo l’esame di maturità. Non è solo affetto: è riconoscenza profonda verso una scuola che ha saputo formare persone, prima ancora che studenti. E non è un caso se, sempre più spesso, sono proprio gli ex alunni a tornare, a ringraziare, a testimoniare il valore di un’esperienza che ha lasciato un segno indelebile.
Un esempio straordinario viene da Elia Tucci, ex alunno del liceo, oggi ventiquattrenne, che il 14 luglio 2025 ha conseguito con 110 e lode la laurea magistrale in Economia presso l’Università La Sapienza di Roma. La sua tesi è interamente dedicata alla scuola che ha segnato la sua formazione: “Educazione e Terzo Settore: Fondazioni Scolastiche come Motore di Sviluppo Sociale ed Economico. Il caso della Fondazione Bonifacio VIII”.
Ma è la sua dedica all’interno a parlare più forte di qualsiasi dato: “Alla mia scuola e alla sua Dirigenza, per aver coltivato non solo la mia mente, ma anche la mia anima, lasciando germogliare in me la sete inesauribile del vero.”

Nel cuore della città di Anagni, il Bonifacio VIII non è mai stato – e mai sarà – una scuola d’élite. È una scuola per chi crede che l’istruzione sia la chiave per liberare le potenzialità di ogni ragazzo. Una scuola in cui si cresce con rigore, ma anche con cura, attenzione, ascolto. Dove si trasmette non solo ciò che si sa, ma ciò che si è, come ricorda la citazione di Jean Jaurès scelta da Elia: “Non si insegna ciò che si sa o ciò che si crede di sapere: si insegna e si trasmette ciò che si è.”
Studenti capaci, generosi, appassionati; un’educazione fondata su valori solidi; borse di studio e fondi di solidarietà che permettono a tutti di accedere, indipendentemente dalle condizioni economiche alla scuola “paritaria”. Perché al Bonifacio VIII, il talento non si compra: si coltiva.
“A settembre presenteremo pubblicamente il lavoro di Elia in un convegno aperto alla cittadinanza, convinti che la sua esperienza rappresenti una testimonianza concreta del valore sociale ed educativo delle scuole paritarie ben radicate nel territorio. Sarà l’occasione per riflettere insieme su come l’istruzione possa davvero essere motore di sviluppo, non solo personale, ma anche collettivo. Perché una volta usciti da quelle aule, nessuno è davvero “ex”. Chi ha fatto parte di questa comunità educativa, continua a portarla dentro di sé. Sempre.” – Commentano dall’Istituto scolastico.