A Frosinone, l’ufficio postale di Piazza della Libertà ha accolto circa 20 alunni della II della scuola elementare Suore Agostiniane di via Tiburtina. Accompagnati da 2 insegnanti, gli scolari hanno imbucato le loro letterine a Babbo Natale in una speciale cassetta allestita per l’occasione.

“Con l’evento di oggi – hanno dichiarato le insegnanti – è stata celebrata, in collaborazione con Poste Italiane, una tradizione legata al periodo natalizio. Gli alunni hanno affidato alla scrittura pensieri e desideri da destinare a Babbo Natale. L’iniziativa ha unito attività didattiche e valorizzazione del territorio, offrendo ai bambini un’esperienza educativa significativa, improntata ai valori della condivisione e della magia del Natale.”
Le richieste a Babbo Natale
Prima di imbucare le missive destinate a Babbo Natale con i più vari indirizzi di fantasia: Finlandia, Lapponia, Circolo Polare Artico, Via Lattea e Via delle Renne, gli alunni hanno letto i loro desideri. Oltre alle immancabili richieste di regali, anche pensieri più profondi. C’è chi chiede “la pace nel mondo, chi il cibo per tutti,” e chi scrive “Caro Babbo Natale per quest’anno vorrei solo andare bene a scuola perché sono un po’ scarsino, mi puoi aiutare?”.
“Caro Babbo Natale, ma lei quando non è Natale che mestiere fa?”, è il contenuto di un’altra lettera.
Oppure: “quest’anno sono stato abbastanza bravo e ho cercato di aiutare la mia mamma e il mio papà. Per Natale ti chiedo se puoi portarmi qualche gioco nuovo, come una macchinina telecomandata e un gioco da costruire, così posso divertirmi e inventare tante storie. Se puoi, vorrei anche dei colori e un quaderno per disegnare. Ti prometto che continuerò a comportarmi bene e a condividere i miei giochi con gli amici. Grazie di cuore e salutami le renne!” scrive un altro bambino.
“Caro Babbo Natale, quest’anno vorrei che il tuo regalo più grande fosse la pace nel mondo. Accendi una stellina per chi non c’è più e vive nei nostri ricordi. Per me, invece, un piccolo gioco andrà benissimo.
“Buon viaggio!” scrive invece un altro alunno.