La scelta delle due componenti di Fratelli d’Italia, sia quella che fa riferimento a Fabio Tagliaferri sia l’altra che è rappresentata da Aldo Mattia, di restare polemicamente assenti al Consiglio comunale di questa sera, ha scatenato la reazione dura del sindaco Riccardo Mastrangeli, col quale erano in corso trattative precise con richieste di fatto già avanzate a proposito del possibile rimpasto e riequilibrio in giunta. Infatti il primo cittadino, appena conclusa la seduta che l’ha visto rischiare grosso proprio per i numeri che FdI non ha assicurato – ma erano assenti anche Polo civico e il presidente dell’assise Max Tagliaferri – ha provveduto a revocare le deleghe alle due assessore meloniane Simona Geralico e Alessia Turriziani.
Il sindaco: “Da Fratelli d’Italia posizione di grave irresponsabilità”
“Nel corso del Consiglio comunale di questa sera – ha scritto Mastrangeli nella nota di spiegazione dell’accaduto -, il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia ha scelto di non presentarsi in aula, assumendo una posizione di grave e incomprensibile irresponsabilità amministrativa. Le pratiche in attenzione all’ordine del giorno avevano un carattere esclusivamente tecnico e riguardavano temi di assoluta rilevanza sociale per la città di Frosinone: il sostegno alle Residenze Sanitarie per anziani, gli interventi a favore dell’autismo, il supporto alle rette nell’ambito delle RSA e, in maniera particolare, le misure a sostegno dei caregiver. Tutti ambiti che, peraltro, afferiscono in larga parte agli assessorati di competenza degli stessi esponenti di Fratelli d’Italia e che trovano copertura finanziaria principalmente attraverso risorse regionali”.
“La mia decisione assunta esclusivamente sul piano amministrativo”
“Di fronte a questa assenza di senso di responsabilità amministrativa – ha quindi evidenziato il primo cittadino -, ho ritenuto necessario revocare con effetto immediato le deleghe agli assessori Alessia Turriziani e Simona Geralico. Una decisione assunta esclusivamente sul piano amministrativo, a tutela del corretto funzionamento dell’Ente e del rispetto dovuto ai cittadini che attendono risposte concrete su servizi essenziali. Qualora questo atteggiamento di disinteresse dovesse tradursi anche in una posizione politica strutturata e reiterata, non escludo ulteriori determinazioni, comprese quelle di carattere politico. In questo momento, tuttavia, la mia volontà è quella di distinguere nettamente i due piani”.

L’elogio a Lega e liste Ottaviani, Antonio Scaccia e Vicano
“Desidero invece sottolineare con forza – ha messo altresì in luce – il senso di responsabilità dimostrato dai gruppi consiliari della Lega, della Lista per Frosinone, della Lista Ottaviani, di Identità Frusinate e della Lista Vicano, tutti presenti in aula per garantire l’approvazione di provvedimenti di vitale importanza per la città. Tra questi, la riduzione del vincolo cimiteriale, attesa da decenni da tanti cittadini di Frosinone e del Quartiere Colle Cottorino, e la sistemazione dello stradello di via Michelangelo, intervento fondamentale per consentire l’attraversamento e l’accesso in sicurezza agli studenti del Conservatorio. Il Consiglio comunale di Frosinone ha dimostrato, ancora una volta, che quando si tratta del bene della città e dei diritti delle persone più fragili, la responsabilità istituzionale deve venire prima di ogni altra considerazione”.
Le trattative tra FdI e sindaco erano arrivate ad un punto decisivo
La situazione è ovviamente in evoluzione perché la scelta – di livello amministrativo – attuata da Mastrangeli non potrà non vedere una risposta politica adeguata da parte del primo partito della coalizione senza contare che parliamo del primo partito dell’intero centrodestra. La scelta di non far prendere parte alla seduta consiliare ai cinque consiglieri meloniani era stata concordata da Fabio Tagliaferri ed Aldo Mattia – nelle ore precedenti l’assise – a margine di un confronto che prevedeva già sul tappeto la richiesta del terzo assessorato per Fratelli d’Italia e del secondo per la Lista per Frosinone. Ma la mossa di FdI, che voleva spingere il sindaco – che aveva dato disponibilità di massima – ad agire conseguentemente e rapidamente prima della seduta, si è tramutata in un effetto del tutto opposto. Con un aggravamento della crisi interna che rischia di trasformarsi in una frattura sempre meno facilmente sanabile tra la galassia leghista dell’area Ottaviani e Fratelli d’Italia.