Mentre la Croce Rossa va a caccia tra le macerie di Gaza dei poveri corpi degli ostaggi finiti vittime perfino dei bombardamenti Idf e i palestinesi di rientro in quelle che erano le loro case scavano anche loro in cerca delle spoglie dei parenti sterminati dai militari israeliani, a Frosinone la mancata discussione e approvazione di un ordine del giorno e di una mozione da parte del Consiglio comunale – da considerare un dovere minimo, in qualità di membri seppur marginali e ininfluenti dell’umanità addolorata per quel che è accaduto e continua ad accadere nel Medio Oriente – la polemica politica divampa. “Ora, i soliti strilloni, stanno raccontando le loro chiacchiere spacciandole per verità… e i soliti fedayn ripostano il “mantra” imparato a memoria, magari senza neanche averlo capito”. Si schiera apertamente dalla parte del sindaco Mastrangeli il consigliere della Lista Marini, Andrea Turriziani, nella polemica ancora non sopita.
L’esponente della Lista Marini: “Le potevano approvare da soli”
“Allora spieghiamo i fatti – aggiunge -, e i fatti dicono che: nonostante avessero il numero legale, non hanno votato la mozione di cui parlano sui social. Questo fatto inconfutabile dimostra due cose: 1) che le mozioni non servivano a nulla sul percorso di pace, che è iniziato già; 2) servivano solo per creare scompiglio o, peggio ancora, per farsi pubblicità. Mi spiace davvero per le persone che in buona fede credono alle favole e cadono nelle trappole fatte ad arte”, conclude il consigliere Turriziani.
La consigliera di minoranza: non ideologico condannare la violenza
Arriva la replica di Maria Antonietta Mirabella che, con Anselmo Pizzutelli, ha sottoscritto uno dei due documenti: “Leggo con incredulità sui media di essere stata accusata di aver firmato una mozione “ideologica, superficiale e inutile”, e addirittura di “propaganda antisemita”. Un’accusa infamante, che rigetto con fermezza al mittente. Invito il consigliere Turriziani, prima di tutti, a leggere e comprendere il senso più alto e autentico della nostra mozione: un atto di principio e di civiltà, ispirato ai valori universali di pace, giustizia e rispetto dei diritti umani. Non c’è nulla di ideologico nel condannare ogni forma di violenza e terrorismo contro le popolazioni civili e nel riaffermare la necessità di soluzioni pacifiche ai conflitti, nel pieno rispetto dell’articolo 11 della Costituzione, che sancisce il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
“Mi auguro che il dibattito torni presto ai meriti della mozione”
“Ritengo, invece – aggiunge Mirabella -, profondamente inopportuno l’allontanamento del consigliere Turriziani dall’aula consiliare nel momento del dibattito: un gesto che non si addice al ruolo istituzionale di chi dovrebbe cercare nel dialogo la forma più alta di confronto, e non nella fuga la soluzione alle differenze di vedute. Tanto più considerando la sua appartenenza a una lista che ha sempre professato valori di rispetto per la persona e di tutela della vita. Le accuse mosse sono strumentali e profondamente offensive, e tentano di distogliere l’attenzione dal vero significato della nostra iniziativa: promuovere la pace, senza schierarsi contro alcun popolo o Stato, ma a favore dell’umanità e della convivenza civile. Perché tanta paura di affrontare questi argomenti? Mi auguro che il dibattito torni presto sui meriti della mozione e sui principi costituzionali che la ispirano, che anche come consiglieri comunali siamo chiamati a riaffermare, anziché su polemiche personali”.