Mentre le polemiche si fanno taglienti e la questione Frosinone finisce sui tavoli del Pd nazionale, il segretario regionale Daniele Leodori è in settimana bianca e il presidente Francesco De Angelis nero come la pece. Ci sarebbe da limitarsi alle battute se non fosse che qualcosa non torna nelle dinamiche interne dem dopo la decisione della commissione di garanzia regionale.
L’organismo presieduto da Alberto Tanzilli – come si ricorderà anche dal nostro precedente servizio – ha in pratica annullato il tesseramento “forzato” del 23 dicembre scorso ai fini del voto congressuale; un’operazione, va ricordato, promossa proprio da Leodori e attesa dall’alleanza De Angelis-Grossi per “mettere in sicurezza” la segreteria. Le ulteriori iscrizioni sono, quindi, rimaste valide ai fini dell’associazione al Partito Democratico. La conclusione pare delineare una battuta d’arresto dell’ex padre padrone dem in Ciociaria (peraltro sostenuto pure dagli amici locali della segretaria nazionale Schlein) e, viceversa, evidenzia il prevalere delle ragioni della parte rappresentata dalla consigliera regionale Sara Battisti, alleata con l’ex presidente della provincia Antonio Pompeo (per Fantini segretario).
Non era affatto scontato che una cosa del genere accadesse e che costringesse Area Dem ed Area Schlein (per Migliorelli segretario) a proporre ricorso alla commissione nazionale. Impugnativa che è partita subito a firma di Nazzareno Pilozzi, Mauro Buschini, Chiara Bottoni, Fernando Cardarelli e Silvia Magnante. Certo è che dal giorno del tentativo di “doping” di iscrizioni, fino al voto della commissione laziale, avvenuto con un paio di uscite ‘strategiche’ prima dell’alzata di mano, la sensazione è ci si trovi a riferire più di un percorso in qualche misura approntato, che non di una serie di casualità sfortunate per De Angelis. La durezza verbale della prima nota di commento del gruppo che sostiene Achille Migliorelli alla segreteria sottolinea, del resto, l’amara sorpresa incassata dal gruppo dell’ex commissario del Consorzio Industriale del Lazio, di cui abbiamo già riferito. Ma vanno ricordati i termini della polemica sollevata da Area Dem e Area Schlein che ha denunciato come “una parte del Pd calpesti i diritti degli iscritti e tenti disperatamente di impedire l’elezione del segretario e di un nuovo gruppo dirigente”…; quanto al congresso “stanno facendo di tutto per impedirne il democratico svolgimento”. Argomenti che sembrano quanto meno irrituali se riferiti all’azione di colleghi dello stesso partito.
Coordinamento pro Fantini: i nostri ricorsi avevano un fondamento
Tant’è vero che il Coordinamento ‘Più di prima”, a sostegno di Fantini, punta dritto alla questione: “Riteniamo irricevibili il tono e i contenuti di quanto scritto dalla mozione a sostegno di Migliorelli sui fatti inerenti il congresso provinciale di Frosinone. Loro stessi hanno bloccato il congresso, commettendo un atto improprio e unilaterale, che ha sovvertito le regole che la nostra comunità si è data in seno alla direzione regionale durante il mandato della segreteria provinciale uscente e nello svolgimento del ruolo e della funzione della commissione per il congresso. A conferma di ciò, la Commissione di Garanzia regionale ha deliberato rispetto a quanto compiuto da un dirigente regionale, senza che vi sia stato alcun mandato politico e, riteniamo grave, senza una presa di distanza da parte della Segreteria Regionale. Peraltro, alcuni membri della stessa, nonostante quest’ultima sia frutto di un accordo unitario, si sono apertamente schierati a sostegno dell’altro candidato. Questo conferma, di fatto, oltre la mancanza di terzietà da parte del livello regionale del partito, anche che i nostri ricorsi avevano un fondamento”.
“Le regole vanno rispettate e non piegate per favorire una parte”
“Per modificare un risultato congressuale – proseguono gli esponenti dell’alleanza Battisti-Pompeo – sono stati utilizzati metodi gravi e che poco hanno a che fare con la nostra straordinaria comunità. Noi, a differenza di chi emette note evidenziando scarsa lucidità, siamo abituati a rispettare sempre le decisioni degli organismi di garanzia.
Rileviamo, altresì, con grande sorpresa che la prima uscita pubblica sul territorio provinciale dell’europarlamentare Dario Nardella, nonostante l’impegno collettivo profuso per la sua elezione al Parlamento europeo, sia stata a sostegno di una sola parte, anziché rappresentare l’unità del partito. Nonostante ciò, ribadiamo di essere pronti a fare il congresso, forti delle nostre idee e del grande sostegno dimostrato. Siamo sicuri che il nazionale si farà garante di un percorso che tuteli tutte e tutti. Le regole devono essere rispettate e non possono essere piegate per favorire una parte a discapito dell’altra, così come certificato dalla commissione di garanzia”.
Impugnativa firmata da Pilozzi, Buschini, Magnante, Bottoni e Cardarelli
Ma veniamo al ricorso di esponenti di Area Dem e Area Schlein alla commissione di garanzia nazionale “avverso la decisione della Commissione di Garanzia Regionale del Lazio in data 03.02.2025 al fine di ristabilire tutte le prerogative statutarie per gli iscritti al Partito Democratico della Federazione di Frosinone”. Nazzareno Pilozzi, Mauro Buschini, Silvia Magnante, Chiara Bottoni e Fernando Cardarelli ricordano che “in data 04.02.2025 la Commissione di Garanzia del Lazio con la stessa deliberazione ha riconosciuto come valido il tesseramento 2024 della Federazione di Frosinone e contestualmente stabilito che tale tesseramento non ha valore per la celebrazione del congresso di Federazione. Visto che lo statuto del Partito Democratico all’articolo 4 stabilisce con chiarezza diritti e doveri degli iscritti non contemplando la fattispecie di iscritto menomato, inventata dalla commissione di Garanzia Regionale del Lazio secondo la quale si può essere regolarmente iscritti al PD senza il diritto di poter partecipare al congresso di Federazione. Tenuto conto che – prosegue l’impugnativa – tale decisione ha inteso colpire gli iscritti al Partito Democratico della Federazione di Frosinone causando forti preoccupazioni nei militanti; (…)”. I ricorrenti giudicano illegittimo che secondo “la Commissione di Garanzia Regionale del Lazio, in evidente contrasto con lo statuto, un iscritto della Federazione di Frosinone può partecipare al congresso del proprio circolo, al Congresso Regionale e al Congresso Nazionale ma non può partecipare al Congresso di Federazione”.
Una grana che finirà sul tavolo della segretaria Schlein, ragazza dal metodo e dalla visione rinnovati: ora dovrà maneggiare carte che emanano un poco gradevole odore d’antico.