Natale “avvelenato” per la vigilia congressuale del Pd della provincia di Frosinone. Un blitz da classica azione di recupero di posizioni a colpi di “pacchetti di tessere” è stato messo in atto dalla componente De Angelis, con relativi alleati (a sostegno della candidatura a segretario di Achille Migliorelli), mettendo in circolazione altre 1400 tessere aggiuntive piovute inopinatamente la sera del 23 dicembre in federazione; portate da un emissario del segretario regionale Leodori, vale a dire del responsabile organizzazione del partito laziale Andrea Ferro. Il tutto quindi pare avvenuto su decisione della stessa componente Area Dem del presidente del Pd Lazio, nonché ex presidente del Consorzio industriale unico. Visto che la commissione aveva richiesto un incremento di mille tessere relative ad un 30% in più per ciascun circolo. Fatto sta che l’apparente unanimità della fase pre-congressuale si è infranta nonostante in via di assegnazione ci siano già le 1600 tessere originarie distribuite dalla commissione apposita, nel rispetto del regolamento e definite quantitativamente sulla base del tesseramento 2023. Una situazione che ha fatto saltare i nervi a molti, finanche a Roma, da dove sono partite telefonate di protesta decisamente incandescenti dall’onorevole Claudio Mancini, leader di Rete Democratica, la componente della consigliera regionale Sara Battisti (che propone per la segreteria di federazione la conferma di Luca Fantini). Da qui la nota diffusa il giorno della Vigilia dai commissari Massimo Lulli, Carlo Di Santo, Giampiero Di Cosimo, Maria Rita Cinque, Alberto Festa.
Impugnativa di 5 commissari: distribuite tessere senza criteri e garanzie
“Nella giornata del 23 dicembre – vi si legge -, si sarebbe dovuta svolgere l’ultima seduta della commissione congressuale del Partito Democratico della provincia di Frosinone, prima della pausa natalizia. Tuttavia, l’incontro è stato reso impraticabile a causa della presenza del coordinatore della segreteria e responsabile dell’organizzazione del PD Lazio, Andrea Ferro, il quale, venuto esclusivamente per consegnare le tessere cartacee nelle mani del Presidente della Commissione per il congresso, Alberto Tanzilli, ha successivamente esautorato il ruolo dello stesso e dell’intera commissione, sostituendosi ad essa nella distribuzione delle tessere. Questa distribuzione è avvenuta senza alcun criterio, né numerico né territoriale, contravvenendo alle modalità di assegnazione seguite fino a quel momento dalla commissione. Venuto meno, dunque, il ruolo di garanzia del partito regionale e considerando l’impossibilità del presidente di esercitare il proprio ruolo, non potendo riconoscere in alcun modo la legittimità di quanto avvenuto, comunichiamo di aver inoltrato ricorso agli organi competenti per denunciare i gravi fatti avvenuti e per ripristinare le condizioni per un regolare svolgimento del congresso. Qualora ciò non dovesse avvenire annunciamo sin da ora le nostre irrevocabili dimissioni da membri eletti della commissione congressuale”. Lulli, Di Santo, Di Cosimo, Cinque, Festa ricordano che “le tessere cartacee erano state richieste in maniera unanime dalla commissione, con mandato al presidente Tanzilli di effettuare la richiesta presso il livello nazionale nei giorni scorsi senza che, ad oggi, siano pervenute risposte ufficiali. Il numero di tessere richieste era stato calcolato sulla base della possibilità per tutti i circoli di ricevere un incremento del 30%, pari a 1000 tessere, rispetto a quanto già assegnato ad ogni circolo sulla base della media del tesseramento avvenuta negli ultimi 5 anni, pari a 3000”. L’operato di Ferro “ha ignorato questo criterio, previsto dal regolamento regionale e approvato da tutta la direzione, calpestando il lavoro svolto fino ad ora dalla commissione e il ruolo legittimato dei circoli e degli uffici adesione. È opportuno notare che, alla data di ieri e dopo diverse sedute della commissione, non erano emerse segnalazioni o problematiche tali da giustificare comportamenti così inadeguati. Tutte le criticità riscontrate erano state discusse e risolte all’interno dei lavori della commissione stessa”. Va detto che a tutta la giornata del 27 dicembre non risultano né messi in agenda e neppure discussi né il ricorso contro la composizione della commissione congressuale presentato da Alessandra Maggiani (Componente Cuperlo) e neppure il ricorso presentato adesso dai cinque componenti della commissione che contestano la decisioni di Ferro.
La protesta di amministratori locali vicini alla segretaria Schlein
Certamente l’accaduto non rappresenta un contributo positivo per l’immagine del Pd ciociaro: l’impressione che si genera negli osservatori è che si pensi a far crescere il partito solo in vista del congresso e col chiaro intento di conquistarne la segreteria. Posizione che, con i chiari di luna che si riverberano sul centrosinistra, è già qualcosa al posto del niente della filiera di potere degli enti passati nelle mani del centrodestra. Quanto alle polemiche congressuali tra i sostenitori dei due candidati alla segreteria, c’è da ricordare una nota diffusa da Andrea De Ciantis (vicesindaco di Castelliri), Stefano Vitale (assessore di Isola del Liri), Giorgia Benacquista (Segretaria Gd Sora, vicesegretaria Pd Sora, membro segreteria provinciale Gd), Dora Cardile (Candidata lista Schlein e membro segreteria provinciale Pd), Mario De Cunto (membro segreteria provinciale Gd), Nico Frioni (membro segreteria Gd), Martina Innocenzi (ex responsabile organizzazione PD), Lucia Palone (già assessora Piglio e membro direzione provinciale Pd), Alessandro Torre (segretario Pd Alatri) che ha attaccato “la posizione assunta dalla corrente della segretaria nazionale, Elly Schlein, in merito al prossimo congresso provinciale del Partito Democratico di Frosinone, non rappresenta il punto di vista di numerosi dirigenti di partito, amministratori, iscritti e militanti che hanno sostenuto con convinzione, e con risultati tangibili, la mozione Schlein alle primarie. Questi rappresentano un gruppo ampio e significativo che, sul territorio, continua a sostenere la linea di rinnovamento promossa dalla segretaria nazionale. È lo stesso gruppo che, a Frosinone, esprime pieno sostegno alla candidatura di Luca Fantini. Del resto sono già diverse le occasioni in cui la corrente Schlein a Frosinone ha scelto di escludere una parte rilevante del gruppo territoriale, nonostante l’impegno profuso durante le primarie, come confermato dai dati, e anche successivamente. Si è deciso scientemente di estromettere alcune persone dalle riunioni e dalle successive decisioni della componente. Appare dunque paradossale affermare che tutti i sostenitori di Schlein siano uniti a sostegno di Migliorelli, quando invece una parte importante, pur non appartenendo formalmente alla corrente strutturata, ha scelto di mobilitarsi a favore di Luca Fantini”.
Il collettivo “Parte da Noi”: Migliorelli è la scelta del rinnovamento
Immediata è stata la replica del collettivo “Parte da Noi” vicino a Migliorelli: “Siamo stati sorpresi ma anche divertiti nel leggere un comunicato stampa di esponenti che si dichiarano strumentalmente vicini ad Elly Schlein e che appoggerebbero Fantini al prossimo congresso dem di Frosinone. Stiamo parlando degli stessi esponenti che durante il congresso regionale dello scorso anno si sono candidati nella lista di Rete Democratica? Stiamo parlando delle stesse persone che collaborano da sempre con la consigliera regionale Battisti, massimo esponente di rete democratica a Frosinone? O di persone che sono entrate nell’ultima segreteria provinciale come espressione di Rete Democratica? Eh, sì a meno che siano casi di omonimia, stiamo parlando proprio delle stesse persone. Ed è molto triste questo maldestro tentativo di volersi accreditare buttando fango nei confronti di un gruppo ‘Parte da noi’ che con tanto entusiasmo, apertura, visione e rispetto delle altre aree sta lavorando da mesi, proponendo documenti, nuove modalità operative, una nuova visione della società. Così come andrebbe aperto il partito favorendo l’adesione di tutti quei mondi che si rispecchiano nella segretaria nazionale ma che trovano fatica a confrontarsi nei circoli con un clima non certo sereno. Proprio per questo non faremo lo stesso errore: la lotta nel fango non ci interessa e la lasciamo ad altri. Sappiamo bene che l’accordo nazionale tra Rete democratica di Mancini e Base riformista di Guerini che ha suggellato la candidatura di Fantini e che è stata comunicata ai media con grande orgoglio, fa male a coloro che si dicono vicini alla segretaria a fasi alterne e secondo le convenienze del momento. È evidente, dunque, quanto sia strumentale e fuori luogo il comunicato, scritto ad arte da chi è consapevole che è in grande difficoltà nel posizionamento ma anche nei numeri e cerca solo di avvelenare ulteriormente il clima. La nostra scelta di appoggiare Achille Migliorelli come segretario provinciale, la scelta di appoggiare il rinnovamento, la discontinuità con il passato che, come collettivo, ‘Parte da noi’ abbiamo proposto insieme ad Areadem, va proprio in questa direzione: contribuire a rafforzare la linea e la maggioranza della segretaria Elly Schlein che sta rivoluzionando il partito e sta finalmente dando una identità nuova e una svolta all’immagine del PD”.
Una fase congressuale che pare partita col piede sbagliato
Ma alla fin dei conti non cambia molto in quel “certo modo di fare” nel Pd ciociaro che a Roma è stato più volte e in più fasi criticato. Le note ed i commenti parlano di correnti che non sembrano discutere di progetti alternativi e di rimedi alla catastrofe occupazionale ed economica della provincia di Frosinone e quindi la dicono lunga su quali siano i contenuti ormai evidenti del confronto che almeno emerge sui media e sui social: guerre di tessere in vecchio stile ma con ben poco…stile.