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Consorzio Industriale, sospesi e differiti 3 anni di pagamenti alla Regione. AeA e contenziosi dagli enti fusi gravano sui conti

Il Commissario Trequattrini ha messo in atto un piano di risanamento finanziario. Supporto di via Colombo necessario per evitare insolvenze

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Certi disegni di legge vengono concepiti come “acceleratori” per altri interventi più urgenti. A volte vengono, nel corso del loro iter istituzionale, spogliati di norme che trovano una diversa attivazione più rapida. È il caso del 13.8 milioni di euro in favore dei Comuni della Provincia di Frosinone, per la copertura parziale delle spese relative all’aggiornamento a consuntivo della tariffa di accesso all’impianto di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti di Colfelice, approvati con l’assestamento di bilancio di luglio ma che ancora fanno bella mostra nel corpo della proposta all’ordine del giorno delle sedute della Pisana di questo settembre recante: «Disposizioni finanziarie varie. Modifica all’articolo 9, comma 149, della legge regionale 23 novembre 2022, n. 19 (Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2022. Disposizioni varie) e successive modifiche, relativo alla concessione alla Fondazione “Film Commission di Roma e del Lazio” di un bene del patrimonio disponibile della Regione».

Rinvio delle rate per evitare l’insolvenza tecnica dell’ente

L’articolo due dispone – con lo stesso spirito dell’intervento adottato per la Saf – la sospensione e il differimento dei pagamenti delle rate in scadenza negli esercizi 2025, 2026 e 2027 dei crediti di natura extratributaria vantati dalla Regione Lazio nei confronti del Consorzio Industriale del Lazio. Il rinvio – senza applicazioni di sanzioni e interessi – sposta le scadenze al primo, al secondo e al terzo anno immediatamente successivi alle date di scadenza dei periodi di rateizzazione previsti. 

Evitata anche l’applicazione di sanzioni e interessi per tardati pagamenti

“Al fine di evitare l’insolvenza tecnica del Consorzio industriale del Lazio – si scrive nel testo della norma -, previsto nell’articolo 40, della legge regionale 22 ottobre 2018, n. 7 (Disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo regionale) e successive modifiche, derivante dai pignoramenti sui conti correnti disposti in forza di titoli giudiziali esecutivi, i pagamenti delle rate in scadenza negli esercizi 2025, 2026 e 2027, concernenti i piani di rateizzazione ventennali dei crediti di natura extratributaria, vantati dalla Regione Lazio nei confronti del predetto Consorzio, concessi ai sensi dell’articolo 64, commi 10 ter e 10 quater, della legge regionale 17 febbraio 2005, n. 9 (Legge finanziaria regionale per l’esercizio 2005) e successive modifiche, non ancora effettuati alla data di entrata in vigore della presente legge, sono sospesi e differiti, senza applicazione di sanzioni e interessi, rispettivamente, al primo, al secondo e al terzo anno immediatamente successivi alla data di scadenza dei periodi di rateizzazione, sulla base della periodicità di pagamento prevista nei relativi provvedimenti regolanti i piani medesimi”.

Relazioni trimestrali su pignoramenti e situazione finanziaria

Ma c’è da parte dell’ente un inadempimento cogente. Infatti, per l’intero periodo di sospensione dei pagamenti previsti, “il Consorzio industriale del Lazio trasmette alla Direzione regionale competente in materia di sviluppo economico, con cadenza trimestrale, una relazione sullo stato dei pignoramenti e sull’andamento della propria situazione economico-finanziaria. La mancata trasmissione della relazione trimestrale comporta l’immediata interruzione del periodo di sospensione e il ripristino delle condizioni previste ai sensi dei rispettivi piani di rateizzazione”. Per fronteggiare le minori entrate (685mila euro ogni anno), via Colombo effettuerà una corrispondente “riduzione delle risorse iscritte nel bilancio regionale 2025-2027, a valere sulle medesime annualità, nel fondo speciale di cui al programma 03 Altri fondi della missione 20 Fondi e accantonamenti, titolo 1 Spese correnti”.

I Revisori danno atto al commissario di aver avviato il risanamento

Quanto agli assetti finanziari del Consorzio va ricordato come il prolungamento in carica del commissario Trequattrini per un anno ulteriore, giunto ad aprile scorso, ha comportato alcuni ritardi nella convocazione dell’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio 2024, cosa regolarmente comunicata alla Regione Lazio. Trequattrini ha provveduto con propria delibera ad adottare il piano industriale 2025-209, il piano delle attività e dell’organizzazione dell’ente e ha acquisito con il consolidato del 17 aprile scorso il budget di tesoreria. A maggio il commissario ha, quindi, adottato il progetto di bilancio ai fini della redazione del consuntivo d’esercizio chiuso al 31 dicembre scorso. Il collegio dei revisori ha dato atto che il primo anno di gestione Trequattrini ha essenzialmente puntato a migliorare la situazione economico-finanziaria ereditata.

Al di là delle fragilità finanziarie, verso la nuova legge di riforma

Ma sulla situazione generale ha influito negativamente la rimodulazione della situazione della famosa società in house AeA, nata per la gestione dei depuratori industriali, che è stata fortemente promossa dalla precedente gestione De Angelis, come pure resta da monitorare – avvertono sempre i Revisori – “l’impatto economico e finanziario delle posizioni provenienti dai precedenti consorzi territoriali in ordine ad esposizioni legali legate ai contenziosi ancora in itinere ma che producono effetti economici a volte di maggiore entità rispetto al preventivato”. Da qui il provvedimento regionale di sostegno alle finanze consortili. Ma entro settembre sarebbe prevista la legge di riforma del Consorzio che è in fase di commissione ed anche l’ingresso di Roma capitale nell’assetto societario. Insomma cambiamenti profondi sono all’orizzonte. Rilevanti almeno quanto la marginalità sempre più smaccata delle periferie provinciali.

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