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Daspo urbano per due minori scoperti con la droga ma uno è un malato oncologico: la posizione del legale

Sora - L'avvocato Danilo Iafrate parla di un provvedimento sproporzionato e annuncia che lo impugnerà nelle sedi opportune

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Sora – Poco più di una settimana fa è stato notificato il Daspo urbano ai due fratelli minorenni coinvolti nell’operazione “Scuole sicure”, dopo essere stati sorpresi dalla Polizia di Stato nei pressi di un istituto scolastico della città volsca con sostanza stupefacente – LEGGI QUI -. Il provvedimento, firmato dal Questore della Provincia di Frosinone, dr. Stanislao Caruso, vieta ai ragazzi – di 14 e 15 anni – per un anno l’accesso a pubblici esercizi, locali di pubblico trattenimento e plessi scolastici, oltre allo stazionamento nelle immediate vicinanze, fatta eccezione per la scuola frequentata da ciascuno di loro.

La ricostruzione dell’intera vicenda

Il provvedimento arriva al termine dell’attività condotta nei giorni scorsi dalla Polizia di Stato nell’ambito del progetto dipartimentale “Scuole sicure”, che mira a prevenire e contrastare lo spaccio di droga nelle aree frequentate dagli studenti.

Durante un controllo mirato, gli agenti del Commissariato di Sora – con il supporto dell’unità cinofila antidroga di Nettuno – avevano fermato i due fratelli mentre viaggiavano a bordo di una minicar nei pressi di un istituto scolastico.

Nella disponibilità dei minorenni erano stati trovati hashish e un coltello a serramanico. La successiva perquisizione domiciliare aveva portato al sequestro di oltre 18 grammi di hashish e di circa 200 euro in contanti, ritenuti compatibili con un’attività di spaccio, facendo scattare la denuncia a loro carico.

Sulla base della segnalazione inviata dal Commissariato, il Questore ha disposto il Daspo urbano, ritenendo necessario prevenire ulteriori condotte illecite nelle aree scolastiche e garantire la sicurezza degli studenti. Il provvedimento è già operativo.

La posizione dell’avvocato Danilo Iafrate: “Misura eccessiva, il mio assistito è un 15enne oncologico”

Sulla vicenda interviene, con una lettera, l’avvocato Danilo Iafrate, legale del quindicenne coinvolto, sollevando forti perplessità rispetto alla misura adottata.

Il difensore precisa che il suo assistito, trovato in possesso di hashish, è stato denunciato al Tribunale per i Minorenni di Roma per violazione dell’art. 73 del D.P.R. 309/90. Durante l’interrogatorio del 20 novembre, il ragazzo avrebbe spiegato di utilizzare la sostanza per alleviare i fortissimi dolori causati da una grave malattia oncologica che gli è stata diagnosticata due anni fa, patologia che lo ha reso invalido al 100%.

Nonostante questo quadro clinico, anche il giovane malato – così come il fratello di 14 anni – è stato raggiunto dal Daspo urbano. Secondo l’avvocato, ciò comporta per il 15enne restrizioni dure e difficilmente conciliabili con la sua quotidianità: non può recarsi in bar, pizzerie, gelaterie o altri esercizi pubblici, con il rischio, in caso di violazione, di incorrere in una pena da uno a tre anni di reclusione.

“Comprendo la necessità di contrastare la diffusione delle sostanze pericolose – dichiara l’avv. Iafrate – ma questo tipo di provvedimento dovrebbe colpire soggetti realmente pericolosi, con precedenti o legati a contesti criminali, non un adolescente malato oncologico che affronta dolori devastanti”.

Il legale annuncia che il provvedimento sarà impugnato nelle sedi opportune, ma esprime profondo rammarico per quello che definisce un utilizzo sproporzionato dello strumento di sicurezza.

“Se applicata in modo simile in casi analoghi – conclude Iafrate – una norma del genere porterebbe di fatto a una forma di coprifuoco per tanti ragazzi”.

La vicenda, destinata a far discutere, apre un delicato confronto sull’equilibrio tra tutela della sicurezza pubblica e salvaguardia dei diritti di minorenni in condizioni di particolare fragilità.

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