Al via questa mattina, dinanzi alla Corte d’Assise del Tribunale di Cassino, il processo che vede imputato Luca Agostino per l’omicidio di Armando Tortolani, avvenuto lo scorso anno nel cuore di Villa Latina. A guidare il collegio giudicante il Presidente Lucio Aschettino, affiancato dal giudice a latere Falchi Delitala.
Il delitto, consumatosi il 19 maggio 2024, aveva profondamente scosso il piccolo centro montano, lasciando sgomenta una comunità che oggi guarda all’aula di giustizia con aspettativa e dolore. In aula presenti i familiari della vittima — la vedova, il figlio, i genitori e la sorella — e anche il sindaco Luciano Persichini, che ha formalizzato la costituzione di parte civile del Comune.
Il procedimento approda alla fase dibattimentale dopo una lunga istruttoria e una decisione chiave assunta dal giudice per l’udienza preliminare Domenico Di Croce, che ha accolto le richieste dei legali delle parti civili per l’aggravamento dell’imputazione. Su impulso degli avvocati Paolo Marandola e Vittorio Salera (in rappresentanza del padre e della sorella della vittima) e degli avvocati Michelangelo e Alessandro Montesano Cancellara (per conto della moglie e del figlio di Tortolani), la pubblica accusa ha infatti integrato la contestazione originaria con l’aggravante dei motivi abietti e futili, secondo l’art. 61 del codice penale.
Una svolta che ha inciso anche sulle scelte processuali della difesa: con la nuova imputazione per omicidio aggravato, è venuta meno la possibilità di accedere al rito abbreviato. La richiesta in tal senso avanzata dagli avvocati Beniamino Di Bona, Mariano Giuliano ed Enrico Maria Gallinaro è stata rigettata, aprendo la strada al giudizio in Assise.
Secondo l’accusa, alla base del gesto ci sarebbero vecchie tensioni personali, apparentemente innescate da un alterco improvviso. Durante il confronto, Agostino avrebbe colpito Tortolani con un’arma da taglio, infierendo con due fendenti — uno al torace, l’altro al collo — che si sono rivelati fatali. Il 42enne è morto in pochi minuti, nonostante i tentativi di soccorso.
Oggi, con l’apertura del processo, la vicenda entra nella sua fase pubblica. La Corte dovrà ora esaminare prove, testimonianze e perizie per fare piena luce sull’accaduto. Una comunità intera resta in attesa, stretta nel dolore ma fiduciosa nel percorso della giustizia.