L’eco del question time rischia di guastare i rapporti tra il capoluogo e due dei centri che, pur non essendo inseriti tra quelli dell’Area Vasta, gravitano da sempre su Frosinone e rappresentano due delle perle medievali più belle della Ciociaria: Monte San Giovanni Campano e Boville Ernica. La proposta dell’ex sindaco Domenico Marzi, sulla possibilità che i rifiuti da quattro lustri stoccati nel sito di via Le Lame, vengano conferiti in una cava profonda aperta a mo’ di ferita nel territorio al confine tra i due comuni, in località Bagnara, ha subito sollevato la reazione di Fare Verde Frosinone, col suo presidente Marco Belli, oltre che della consigliera comunale del gruppo FutuRa Teresa Petricca, nota per la sua attività nell’associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente per il contrasto agli effetti dannosi dell’inquinamento sulla salute pubblica, nei centri della Valle del Sacco.

L’ex sindaco: “Così si colma il cratere più grande della provincia”
“Noi abbiamo il problema di via Le Lame – ha esordito Marzi -: dura da oltre vent’anni e non ha trovato mai soluzione per il costo enorme che viene prospettato ad ogni amministrazione, ogni volta che si propone di rimuovere i sovvalli. Viene prospettato un costo di anche 100 milioni di euro. Mi meraviglia che la proposta che sto per fare non sia partita dal consigliere che si occupa di area vasta, Iacovissi. Perché non si pensa di utilizzare e riempire una cava enorme, un grosso cratere tra Monte San Giovanni Campano e Boville Ernica che non è di privati. Sarebbe nell’interesse dei due comuni riparare quel danno e ne avrebbero vantaggio. Quello di cui parlo è il più grosso cratere che si trovi in provincia, probabilmente il più grande del Lazio. Sindaco, venga con me a vedere. Riempiamo tutto con i sovvalli riducendo al contempo i costi di via Le Lame”.
Mastrangeli: “Sul sito raccordo con l’assessore Ghera e la direttrice D’Ercole”
“Si recupererebbe sul territorio quell’area – ha aggiunto l’ex sindaco – come avviene quando questi grandi ‘denti cariati’ vengono riempiti e ricoperti con vegetali e quant’altro tra piantumazione e riparazione ambientale. Bisognerebbe parlare coi Comuni. Sicuramente ci saranno reazioni, perché c’è sempre qualcuno più ruvido che pensa solo a contrapporsi. Andiamo insieme all’assessore all’Ambiente ed a chi si occupa di area vasta. Ma già, lei dà l’incarico e poi viene utilizzata contro di lei, l’area vasta”, ha concluso polemicamente (per la lista già pronta con quel nome a sostegno di Iacovissi sindaco). Il primo cittadino Riccardo Mastrangeli non ha chiuso la porta nel rispondere a Marzi: “E’ telefonata di oggi con l’assessore Ghera e la direttrice D’Ercole sul fatto che sia iniziato il processo di caratterizzazione in data 9 ottobre. Non abbiamo inteso pubblicizzarlo più di tanto ma la caratterizzazione è partita. Si tratta di un percorso prodromico per giungere a quello che lei ha detto”.
“Destino dei rifiuti, deciderà la Regione ma possiamo suggerire la soluzione”
Ha poi spiegato: “Mi sono sentito con Ghera per fissare la data per un sopralluogo con tecnici, ditta incaricata e per identificare e tracciare un percorso per la definizione della caratterizzazione. Poi dovranno essere assunte scelte come la termocombustione o lo spostamento dei sovvalli. Titolare di questa iniziativa non è il Comune di Frosinone non è Boville o Monte S. Giovanni. Parliamo di 651mila metrocubi tra rifiuti e sovvalli e cosa farne lo deciderà la Regione. Questo tipo di indicazione di cui parla è un qualcosa da poter suggerire alla dottoressa D’Ercole per poter tracciare una strada. Comunque accogliere 651 mila metricubi di rifiuti urbani non è una passeggiata. La Regione ci mette i soldi: 10 milioni 480mila euro li abbiamo ottenuti con un pressing enorme. Vediamo se ce la facciamo con la tipizzazione e poi si individuerà il percorso”.
Petricca: “Impensabile spostare immondizia di cui non si conosce nulla”
Parole che hanno scatenato subito reazioni. La consigliera Petricca ha attaccato: “Come si fa a dire che un residuo, di cui non si conosce nulla, può essere portato in un determinato luogo? Queste uscite mi provocano solo costernazione perché sottendono, quanto meno, una non conoscenza assoluta delle problematiche ambientali. Via le Lame è oltretutto sito attivo, viene ancora estratto percolato. In ogni caso il territorio va salvaguardato tutto, secondo criteri di scientificità”. Marco Belli, presidente provinciale di Fare Verde, taglia corto: “Che i rifiuti se li portassero a casa loro. Ci sono abituati ad averli in casa. Noi non siamo abituati”. Sui profili social una considerazione inequivocabile – “Dovranno passare sul mio cadavere” – e una grossa scritta in rosso che descrive la…ruvidezza del clima: “A zozzoni!”.
Una seduta caratterizzata da un sottofondo di tensione
Quanto al question time diversi i motivi di interesse ulteriori: dallo scambio estremamente duro tra il presidente Max Tagliaferri ed il consigliere di FdI Marco Ferrara sull’applicazione del regolamento consiliare agli interventi dei singoli consiglieri, alle censure di Marzi nei confronti di Mastrangeli e della maggioranza per la incredibile fuga dal Consiglio per non discutere dei due ordini del giorno su Gaza. Poi i sorrisi del sindaco durante l’intervento di Maria Antonietta Mirabella sulla Commissione Ambiente, citata quale esempio di trasparenza dell’intera amministrazione. Le considerazioni di Anselmo Pizzutelli: “Amministrazione in confusione, non riesce a dare risposte, spesso si nasconde dietro qualche battuta o risata fuori luogo, gestione dell’aula discutibile”. E ancora luminarie natalizie, multipiano, ascensore inclinato. Ma torneremo sulle vicende.