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Frosinone, sullo Scalo sindaco e meloniani si confrontano. Verifica tecnica di FdI sul superamento eventuale della pedonalizzazione

L'accesso delle auto alla Stazione ed il transito del Brt alla Sacra Famiglia continuano a dividere la coalizione. Ma si cerca la sintesi

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Come riferito con largo anticipo sulle nostre colonne, sul senso unico da istituire in Piazzale Kambo (da via don Minzoni a scendere) – rompendo la narrazione della pedonalizzazione totale senza alternative – e sul passaggio del Brt sull’area antistante la Sacra Famiglia, Fratelli d’Italia non pare intenzionata ad arretrare. Ha mandato segnali in Commissione Ambiente all’indirizzo del primo citadino (da Ferrara) ed aveva in blocco disertato la cerimonia di inaugurazione della nuova area antistante lo Scalo. Anche perché il caos nel traffico – sin da via Marittima – che viene causato dalla strozzatura in zona Stazione viene considerato un errore – sia pur previsto negli accordi programmatici della maggioranza – da correggere al più presto. Il sindaco Mastrangeli ha però ribadito che sul divieto di circolazione non si può discutere perché ritiene che, in caso di riapertura al traffico, il Comune rischierebbe di vedersi chiedere indietro finanziamenti per 2milioni e 900mila euro circa, da parte dell’Agenzia per il Demanio e dal Ministero della Cultura sulla base della possibile violazione degli accordi raggiunti per effettuare gli interventi di recupero e riqualificazione.

La riunione di Circolo con al centro l’esame dei motivi di resistenza del primo cittadino

Anche se ufficialmente sindaco e meloniani restano su posizioni distanti, però di fatto sanno bene che una fine anticipata della legislatura non conviene a nessuna delle parti della maggioranza finite su rotte divergenti. Per questo informalmente (cioè senza riunioni ufficiali ed a colpi di faccia-a-faccia e telefonate) i colloqui sono in corso e Fratelli d’Italia avrebbe affidato – al termine di una riunione di circolo avvenuta nelle scorse ore – il compito di verificare tecnicamente la situazione a due legali presenti nella sua compagine amministrativa: l’assessora Alessia Turriziani e la consigliera Francesca Campagiorni. Vero che il capogruppo Franco Carfagna ha in mano il dossier e lo sta verificado a Roma con gli enti interessati, ma ora serve anche una definizione giuridica del tutto. Si tratta di vedere se si possono salvare ‘capra’ (finanziamenti e interventi effettuati) e ‘cavoli’ (la salute mentale di automobilisti e viaggiatori che si ritrovano con un ostacolo di fatto tra via Marittima e le rotaie per Roma): il tutto senza esporre il Comune ad esborsi che non si potrebbe permettere di onorare. Solo dopo questa fase FdI deciderà concretamente come muoversi anche nei rapporti col sindaco.

Polo logistico, la delibera bis porterà vantaggi per 868mila euro di investimenti

Intanto abbiamo già riferito su queste colonne – ospitando la protesta della presidente della Commissione Urbanistica Mirabella esclusa dalla riunione perché “ormai in minoranza” – del recente confronto sul progetto di polo logistico in area Selva dei Muli, praticamente nella zona dove era prevista la nascita dell’interporto. La società proponente – Escas srl – ha incontato sindaco, presidente del Consiglio Max Tagliaferri, consiglieri Gianpiero Fabrizi, Corrado Renzi, Marco Ferrara, Marco Sordi e Dino Iannarilli. Dopo l’acquisto dei terreni, inclusi nel progetto, ma inizialmente rimasti nella proprietà del Comune, la Escas srl è stata invitata ad assicurare una serie di interventi compensativi in vista del Consiglio dove dovrà tornare ad essere inserito all’ordine del giorno l’atto di indirizzo per un accordo di programma e l’adozione del progetto in variante urbanistica che erano stati fatti saltare perché la pratica era incompleta. Tra i punti concordati c’è l’urbanizzazione di via Selva dei Muli (sistemazione asfalto, marciapiedi da entrambi i lati e pubblica illuminazione), marciapiedi in entrambi i lati nel tratto Madonna delle Rose fino al bivio con la Monti Lepini; richiesta di rendere pubblico l’accesso all’area del polo dedicandola a giardino (con manutenzione a carico del privato ovviamente). Il risultato vero della rivisitazione della bozza di delibera iniziale sta nell’aver incrementato di 868 mila euro il budget che la società destinerà agli interventi di interesse pubblico rispetto alla prima stesura.

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