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Fucci a Casal di Principe: “Chi combatte la criminalità deve iniziare dai segnali più piccoli”

Cassino - Il procuratore capo ha partecipato alla messa in onore di San Michele Arcangelo nella chiesa dove fu ucciso don Peppe Diana

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Legalità, sicurezza e responsabilità condivisa: sono queste le parole che uniscono idealmente due territori diversi ma con molte sfide comuni, Casal di Principe e Cassino. A testimoniarlo è stata la presenza, fortemente simbolica, del Procuratore della Repubblica di Cassino, Carlo Fucci, alla messa in onore di San Michele Arcangelo nella parrocchia dove fu ucciso Don Peppe Diana.

Una funzione che ha riacceso l’attenzione sulla necessità di presidiare anche culturalmente i territori dove la criminalità ha cercato di mettere radici. Ma che ha anche fatto da eco a quanto accade a Cassino, dove nelle ultime settimane è tornato drammaticamente al centro dell’attenzione il tema della devianza giovanile e della microviolenza urbana.

“Chi combatte davvero la criminalità organizzata – ha detto il Procuratore Fucci – deve iniziare dai segnali più piccoli. Dai giovani lasciati soli, dalle regole non rispettate, dai quartieri dove lo Stato sembra distante”.

Un messaggio che il consigliere comunale Giuseppe Sebastianelli ha raccolto e rilanciato dopo la brutale aggressione avvenuta in centro città, con un giovane di 22 anni trasportato d’urgenza a Roma e un minorenne indagato.

“Abbiamo denunciato il rischio mesi fa – ricorda – presentando in consiglio una proposta per vietare la permanenza in strada dei minori non accompagnati dopo la mezzanotte. Ma è stata bocciata, con superficialità”.

Il punto, per Sebastianelli, è chiaro: la sicurezza urbana è un presidio fondamentale anche contro l’illegalità organizzata. Laddove i giovani sono abbandonati a sé stessi, dove l’alcol circola liberamente, dove la notte diventa il terreno del caos, anche la criminalità più strutturata trova modo di inserirsi.

Non a caso, a Casal di Principe – dove Don Diana denunciava la camorra come “una forma di terrorismo” – il sindaco Ottavio Corvino ha adottato misure rigide ma efficaci: controlli, prevenzione, e regole chiare per i minorenni. Il risultato? Un calo evidente di risse, atti vandalici, abusi. “A Cassino – conclude Sebastianelli – serve lo stesso coraggio. Non possiamo più aspettare l’ennesimo fatto di cronaca per agire. Dalla microviolenza si costruisce o si distrugge la cultura della legalità”.

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