Serie A – Il Frosinone interrompe la scia negativa e in due scontri diretti – importantissimi – porta a casa 4 punti. 3 li mette in cascina tra le mura amiche della ‘Psc Arena’ contro il Cagliari, 1 lo guadagna a Verona, tornando finalmente a incamerare lunghezze anche in trasferta. Il pari del ‘Bentegodi’ serve a mantenere inalterata la distanza dal terzultimo posto e consente ai giallazzurri di salire a quota 23. Un passo che evidenzia anche tante altre note positive: Turati che para il rigore a Duda e sventa il super pericolo Henry, rispondendo a tono alle critiche piovute sul suo capo qualche giornata addietro. Il portierone dei ciociari si esalta e conferma la buonissima prestazione già vista con il Cagliari. Kaio Jorge che porta la bagarre in equilibrio dopo il vantaggio dei locali a firma di Suslov dal dischetto, un gran colpo di testa che matura nel verdetto finale. L’insidioso Harroui, il brioso Ghedjemis, Gelli ‘tuttofare’ e Barrenechea, imprescindibile nell’azione che ha portato alla rete frusinate.
Per tante note positive, però, ce n’è anche qualcuna negativa. Il neo arrivato Demba Seck, la cui presenza non ha sortito effetti decisivi, ma d’altronde ha anche bisogno di qualche giorno per cementare l’affiatamento. Molto peggio Bourabia, che rischia di gettare nel panico i suoi provocando ben due calci di rigore per il Verona. Ed infatti Di Francesco lo spedisce in panchina dopo l’intervallo riadattando il modulo dal 4-3-3 al 4-2-3-1 e spedendo in mischia il più vivace Ghedjemis. Tutto sommato, vista l’economia della gara, il verdetto di 1-1 rende giustizia al ‘derby gialloblù’, un match dal doppio volto, in cui prima si è visto più Verona, poi più Frosinone. A mister Di Francesco va un applauso per aver cercato di tamponare l’emergenza terzini come poteva e per aver riadattato i suoi nel secondo tempo, cambiando così le sorti della partita per proseguire il lavoro su un percorso di maggiore serentità rispetto a qualche settimana fa.
Il commento di Stefano Turati
A fine gara le parole di Turati a Dazn: “I rigori? Magari quando pari il primo rigore e ne arriva un altro sei là che ti chiedi: adesso cosa faccio? Al mio fianco ho persone che mi aiutano tanto, come il preparatore dei portieri e i miei compagni di ruolo, Cerofolini e Frattali, e li ho ascoltati. E’ andata bene nel primo rigore. Quanto c’è di studio dell’avversario e quanto di istinto? Io prima della partita studio tutti i rigori e i rigoristi che potrei trovarmi di fronte durante la partita. Poi ovviamente segui anche l’istinto. Alcune volte sei convinto della scelta prima della partita, altre volte non lo sei appieno e allora cambi. Il peso del punto? E’ molto importante, come saranno tutti i punti da qui alla fine della stagione. Ho sempre detto che io darò il massimo fino alla fine e so anche i miei compagni faranno la medesima cosa. Il Milan? Per me sarà una partita come le altre, poi quando giochi contro i campioni sono partite difficili ma io confido tanto nei miei compagni”.