È ormai un vero e proprio muro contro muro quello che si è creato tra l’A.S.D. Sora Calcio 1907 e l’Amministrazione comunale. Con una presa di posizione netta e ufficiale, la società bianconera ha comunicato l’interruzione immediata dell’utilizzo dello stadio “Claudio Tomei” per gli allenamenti, annunciando il trasferimento della prima squadra, che disputa il campionato di serie D, presso l’impianto “Alfio Tuzi” di Balsorano, in provincia dell’Aquila.
Alla base della decisione, secondo il club, ci sarebbe una situazione definita non più tollerabile. La dirigenza parla di strutture carenti e di problemi irrisolti da tempo: bagni inutilizzabili, infiltrazioni d’acqua negli spazi comuni e impianti di riscaldamento non funzionanti. A rendere il quadro ancora più grave, un episodio avvenuto durante l’ultima gara interna, quando arbitri e squadra avversaria avrebbero dovuto fare la doccia senza acqua calda.
Lo spostamento, però, potrebbe non fermarsi alle sole sedute di allenamento. La società ha lasciato intendere che anche le partite ufficiali potrebbero non disputarsi più al “Tomei”, a partire già dal prossimo incontro contro il Giulianova. Inoltre, dal 1° gennaio 2026, anche il Settore Giovanile abbandonerebbe le strutture sportive cittadine.
La risposta del Comune
La risposta del Comune non si è fatta attendere. Dal Palazzo del Cavaliere, il consigliere delegato allo Sport, Naike Maltese, insieme ai tecnici comunali, ha respinto al mittente le accuse. L’Amministrazione rivendica di aver effettuato recentemente interventi di manutenzione straordinaria sugli spogliatoi, con il completo rifacimento di servizi igienici e docce e la sostituzione delle caldaie. La posizione, condivisa anche dal sindaco Luca Di Stefano, sottolinea come la gestione ordinaria, compresa la pulizia e la cura quotidiana degli ambienti, sia compito della società concessionaria.
Due, inoltre, i punti evidenziati dal Comune: da un lato, l’assenza di segnalazioni formali, come PEC o comunicazioni ufficiali, che denunciassero i disservizi; dall’altro, il fatto che dai comunicati della Lega Nazionale Dilettanti non risultino sanzioni o rilievi legati alla mancanza di acqua calda nell’ultimo turno di campionato.

La nuova replica del Sora Calcio
Il Sora Calcio ha però replicato nuovamente, chiarendo che la propria presa di posizione non avrebbe alcuna finalità politica, ma sarebbe un atto di trasparenza nei confronti dei tifosi. La società ha ricordato di aver sostenuto direttamente le spese per il ripristino del manto erboso dopo l’alluvione del luglio 2025, intervento necessario per ottenere l’omologazione del campo.
Nel nuovo comunicato vengono sollevate anche questioni legate alla sicurezza: gli spogliatoi, secondo il club, sarebbero riscaldati con stufe alimentate da bombole GPL, una soluzione giudicata pericolosa per atleti e addetti ai lavori. Inoltre, gli estintori sarebbero stati sostituiti solo poco prima di una riunione di commissione, poiché scaduti da anni.
Alla luce di tutto ciò, la società ha confermato il trasferimento a Balsorano, spiegando di voler evitare possibili sanzioni federali già prospettate verbalmente. L’auspicio dichiarato resta quello di poter tornare ad allenarsi e giocare al “Tomei” non appena verranno ripristinate condizioni ritenute adeguate.
Intanto, la vicenda infiamma il dibattito sui social: ci sono coloro (in realtà pochissimi e perlopiù non di Sora) che prendono le difese del presidente Pinto e chi, al contrario, lo accusa di voler scaricare sull’Amministrazione comunale responsabilità che spetterebbero alla società sportiva. Una frattura profonda che, al momento, sembra tutt’altro che ricucita. E che, soprattutto, ha instillato nei tifosi il seme del sospetto e la paura che questa stagione non terminerà come auspicato nell’estate…