Attimi di puro terrore, nel giorno di Natale, all’interno di un ristorante della Valle di Comino, dove un pranzo di festa si è trasformato improvvisamente in una corsa contro il tempo. Protagonista, suo malgrado, un bambino di circa sette anni, seduto a tavola con la famiglia, originaria di Roma, per celebrare il Natale nel paesino dei nonni.
Improvvisamente il piccolo ha smesso di respirare. Il volto è diventato quasi cianotico, la bocca spalancata nel tentativo disperato di prendere aria. In pochi istanti nella sala è calato il gelo, rotto dalle urla della madre che, presa dal panico, ha iniziato a chiedere aiuto mentre il figlio soffocava sotto gli occhi scioccati dei presenti.
La fortuna ha voluto che, nella sala accanto, fosse presente un medico originario di Sora, da tempo trasferitosi all’estero con la famiglia e rientrato in Ciociaria proprio per le festività natalizie. Resosi immediatamente conto della gravità della situazione, l’uomo non ha perso un secondo: ha raggiunto il bambino e ha messo in atto con prontezza la manovra di Heimlich, mantenendo lucidità mentre intorno regnavano paura e disperazione.
Dopo istanti interminabili, il piccolo ha espulso il boccone che gli ostruiva le vie respiratorie – un pezzo di prosciutto e mozzarella dell’antipasto – ed è tornato a respirare, ancora tremante ma fuori pericolo. La madre, sopraffatta dall’emozione e dalla tensione accumulata, si è accasciata a terra, sorretta dai familiari e dal personale del locale.
Solo a quel punto si è compresa la gravità di quanto accaduto: sarebbero bastati pochi secondi in più, o l’assenza di una persona capace di intervenire, e il pranzo di Natale si sarebbe trasformato in una tragedia.
Per ringraziare il medico del gesto provvidenziale, la famiglia del bambino ha voluto compiere un piccolo ma significativo atto di gratitudine, offrendo a lui e ai suoi familiari il pranzo di Natale che stavano consumando nel ristorante. Un modo per dire un grazie sincero a chi, nel giorno di Natale, ha salvato una vita: quella del loro figlio.
