È arrivata all’alba l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto di 20 persone, tutte di nazionalità nigeriana, accusate di far parte di un’organizzazione transnazionale specializzata nel traffico di cocaina ed eroina. L’indagine, coordinata dalla Procura di Venezia e condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Vicenza, ha permesso di disarticolare un vero e proprio sistema criminale con base operativa nel capoluogo berico e ramificazioni in diverse regioni.
Arresto anche nel Frusinate
Nel corso dell’operazione, denominata Marshall, i Carabinieri di Vicenza – con il supporto della Compagnia di Alatri – hanno arrestato un cittadino nigeriano classe ’82 residente a Fiuggi, individuato come parte della rete di distribuzione dello stupefacente.
Un’organizzazione strutturata e stabile
Le indagini dei militari vicentini hanno ricostruito un gruppo criminale definito dagli investigatori come “stabile e continuativo” nel traffico di droga, inquadrabile nell’art. 74 del D.P.R. 309/90.
La rete era articolata su più livelli:
• fornitore nei Paesi Bassi, che si occupava dell’approvvigionamento;
• promotore in Italia, responsabile della gestione operativa;
• corrieri ovulatori (“body packer”) che trasportavano la droga ingerendo ovuli termosaldati;
• distributori locali, incaricati di confezionamento e spaccio.
Il canale di rifornimento dai Paesi Bassi non è mai cambiato nel corso dei due anni di indagine.
Il metodo dei “corrieri ovulatori”
Lo stupefacente arrivava in Italia attraverso corrieri che, dopo aver ingerito gli ovuli, entravano nel territorio nazionale viaggiando su treni passeggeri dalla Francia e attraversando la frontiera di Ventimiglia.
Ogni viaggio prevedeva la consegna di circa un chilo di droga, suddiviso in ovuli da 11 grammi, contrassegnati da una sigla che identificava lo spacciatore finale. Questa particolarità ha consentito agli investigatori di ricostruire con precisione la rete di distribuzione. La frequenza dei viaggi era settimanale.
Gli episodi chiave delle indagini
Oltre alle attività tecniche, numerosi interventi hanno confermato l’operatività dell’organizzazione. Tra i più significativi:
• aprile 2025 – Padova: una 34enne arrestata in stazione con 1,1 kg di cocaina nascosti nel reggiseno, suddivisi in 110 ovuli;
• settembre 2024 – Camponogara: sequestro di 46 ovuli di cocaina (circa 500 grammi) in un appartamento, parte dei quali era stata gettata nello scarico nel tentativo di sfuggire ai controlli;
• settembre 2024 – Vicenza: un corriere 35enne fermato in stazione con 20 ovuli di cocaina, di cui 18 ingeriti ed espulsi successivamente in ospedale.
Codici, contabilità e flussi di denaro
Gli indagati utilizzavano un linguaggio criptico:
• “TOP” indicava la cocaina,
• “SPA” l’eroina,
• “Pantaloncino” le dosi da 5 grammi,
• “Fogli di caramelle” il denaro.
I Carabinieri hanno trovato anche quaderni contabili che documentavano incassi giornalieri e pagamenti tramite bonifici internazionali verso conti correnti nigeriani per somme di decine di migliaia di euro.
Le misure cautelari
Il GIP del Tribunale di Venezia ha disposto la custodia cautelare in carcere per tutti e 20 gli indagati, evidenziando l’alta pericolosità e il rischio di fuga, considerati i precedenti specifici di alcuni membri del gruppo.
L’esecuzione dei provvedimenti ha richiesto un dispositivo imponente: Carabinieri provenienti da tutti i Comandi Provinciali del Veneto, Reparti Mobili e Speciali, Unità Cinofile Antidroga, Nucleo Elicotteri Carabinieri per il supporto aereo.
L’operazione Marshall rappresenta un risultato di rilievo nella lotta al traffico internazionale di droga e conferma l’impegno dell’Arma nel contrasto alle reti criminali transnazionali.
