Serie B – Il Frosinone è pronto a scendere nuovamente in campo: appuntamento a domenica 14 sul campo del Pescara, fischio di inizio alle 17.15. I ciociari arrivano alla sedicesima giornata con un percorso che finora ha pochi eguali nel campionato: in appena quindici partite la squadra ha messo insieme 31 punti, un bottino che la mantiene stabilmente nel gruppo di testa – al momento è capolista a braccetto con il Monza – e le garantisce, per ora, un prezioso margine di quattro lunghezze sulla terza. Un cammino costruito con costanza, equilibrio e maturità, che però non autorizza distrazioni né illusioni premature.
Per l’ambiente giallazzurro il vantaggio sulle inseguitrici rappresenta l’indicatore più incoraggiante. Non un episodio fortunoso, ma il risultato di una formazione che ha saputo dare continuità al proprio gioco e reagire nei momenti delicati, trasformando anche le gare più ostiche in punti fondamentali per la classifica.
L’attenzione ora si sposta sulla trasferta di domenica, quando i canarini affronteranno il Pescara, squadra in piena bagarre salvezza e quindi tutt’altro che semplice da affrontare. Ultimi della classe, reduci dal cambio di guida tecnica e con appena 10 lunghezze a referto. Tutti argomenti che abbiamo affrontato con il collega Enrico Giancarli, giornalista inviato per la B della testata abruzzese Rete 8.
L’intervista a Enrico Giancarli
Si aspettava questo tipo di campionato da parte del Pescara? Che aria tira nell’ambiente?
“Una stagione così difficile nessuno se la aspettava dopo il trionfo dei play off. Il Pescara sapeva di dover lottare e soffrire ma in questi primi mesi di stagione sono successe tante cose negative. Infortuni in primis. L’ambiente è preoccupato ma al tempo stesso ha visto anche a Bari una squadra viva e che crede nell’obiettivo”.
Il recupero di Olzer e Tsadiout (ex Frosinone, club con cui non aveva inciso) sembra aver cambiato qualcosa, ma non ci saranno contro il Frosinone…
“Premesso che Giacomo Olzer non ci sarà per squalifica e che Frank Tsadjout non è al 100%, il loro rientro aveva già dato tanta qualità in più. Domenica non li vedremo insieme per la squalifica di Giacomo e ci sono anche alcuni dubbi sulla presenza di Frank”.
A Pescara si parla ancora molto di Vivarini: quanto pesa davvero questo “fantasma” sulla piazza e sulla squadra, considerando che domenica arriva proprio la sua ex società, oggi prima in classifica? E che impatto ha avuto secondo lei Gorgone, altra conoscenza giallazzurra?
“Diciamo che si è parlato molto di Vivarini perché dopo poche settimane dall’esonero il Pescara se lo è ritrovato subito da avversario a Bari. E perché ci sono state interviste dure del presidente e dello stesso tecnico. Ma Non penso si debba parlare di fantasma. Vivarini ha il suo modi di pensare il calcio, con il Pescara vil Frosinone non è andata bene. A Catanzaro invece ha sfiorato la A. Gorgone ha avuto un impatto importante. Si vede la sua mano, in poche settimane è un Pescara diverso che gioca con altre caratteristiche”.
La media punti di Gorgone e Vivarini è identica: secondo voi perché, nonostante prestazioni migliori, i risultati non arrivano?
“Con Gorgone, e mi riferisco a Bari e alla gara con il Padova, ci sono stati episodi davvero penalizzanti. L’espulsione di Olzer nel cuore del primo tempo mentre il Pescara stava dominando è stata determinante. Con il Padova il Var ha annullato il gol del vantaggio per un fuorigioco passivo di centimetri proprio di Tsadjout mentre nella ripresa il portiere veneto è stato semplicemente straordinario”.
Dal vostro punto di vista, qual è il vero problema strutturale del Pescara: mentalità, organico, troppi infortuni o fragilità tattiche ancora irrisolte?
“Mi viene da dire che gli infortuni nella prima parte sono stati davvero penalizzanti. Tsadjout fa due partite ( 4 punti) e si fa male seriamente. Olzer, capocannoniere biancazzurro, si procura una distorsione e sta fuori due mesi e il suo sostituto Merola si strappa dopo 10’ alla partita successiva. Pellacani, miglior difensore, si è rotto il crociato e Oliveri, miglior esterno ancora oggi è fuori per una seria lesione muscolare. Senza tutte queste problematiche il Pescara poteva essere a centro classifica”.
La comunicazione del presidente – spesso molto dura – sta facendo discutere. A Pescara questa linea viene percepita come uno stimolo o come un elemento che complica ulteriormente il percorso verso la salvezza?
“L’eco mediatica dell’intervista fatta da Sebastiani nella nostra diretta a Palermo è stata davvero notevole. Sebastiani non ha usato mezzi termini”.
Che idea si è invece fatto del Frosinone visto fino ad ora?
“Semplicemente uno spettacolo per organizzazione, qualità, ritmo e intensità. Se il Frosinone è primo vuol dire che lo merita, a me personalmente i vostri esterni offensivi che entrano dentro il campo a piede invertito piacciono tanto”.
Che partita si aspetta domenica?
“La qualità e le sicurezze del Frosinone da un lato, l’energia e la voglia di centrare il successo del Pescara dall’altro. I biancazzurri dovranno essere bravi a fare 90’ a ritmi pazzeschi se vogliono limitare la macchina Frosinone”.
Probabile 11 pescarese
“Il Pescara potrebbe scendere in campo con il 3-5-2: Desplanches; Gravillon, Brosco, Letizia; Faraoni, Caligara, Valzania, Dagasso, Corazza; Tonin (Tsadjout), Di Nardo”.
Guardando al futuro, dove possono arrivare Pescara e Frosinone a fine stagione?
“Io ho commentato fino ad ora tutte le squadre di alta classifica dal vico. Solo il Monza mi ha realmente impressionato. Credo che il Frosinone e i biancorossi ad oggi siano le squadre che hanno meritato di più. Ma attenzione alla forza del Palermo che a gennaio può alzare ulteriormente il valore dell’organico. Il Pescara? Se devo giudicare le ultime tre prestazioni e le intenzioni della società di fare un bel mercato penso possa salvarsi”.
