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Reno de Medici, i sindacati giocano la carta della Prefettura: la Procura attende i lavori

Le maestranze chiedono la convocazione di un tavolo tecnico alla presenza della AeA e di un funzionario regionale. Dubbi sulla validità dell'Aia

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Il tempo è tiranno e da quando la Reno de Medici ha avuto comunicazione da parte dell’autorità giudiziaria, della necessità di mettere il regola il depuratore interno, sono trascorsi esattamente due mesi.

Era il 23 luglio scorso quando, con una Pec, l’amministratore giudiziario della AeA comunica la necessità di sospendere momentaneamente la produzione in cartiera per consentire i lavori di svuotamento, pulizia e messa in sicurezza delle vasche del depuratore Cosilam. Nel contempo, ed approfittando del blocco e della chiusura estiva, l’azienda avrebbe potuto provvedere al resto.

In data 15 settembre la AeA comunica alla cartiera di aver concluso l’opera di ripristino dell’impianto e che quindi si può tornare a scaricare ma solo ed esclusivamente rispettando i parametri di Legge e con un depuratore interno a norma. In caso contrario si sarebbe proceduto al sequestro.

Il 18 settembre gli operai, circa trecento compresi i dipendenti delle ditte esterne, organizzano un sit in davanti ai cancelli per sensibilizzare l’opinione pubblica ed ottenere un incontro con l’amministratore giudiziario. Un faccia a faccia che si svolge mercoledì 21 settembre all’interno della AeA di Villa Santa Lucia e dal quale emerge un dato rilevante e sconosciuto ai più: le tanto richieste deroghe sarebbero illegali. Fino ad oggi chi ha concesso lo scarico eccessivo degli scarti di lavorazione della cartiera nel depuratore della AeA, avrebbe violato la Legge.

L’amministratore giudiziario, pubblico ufficiale, ha invitato i sindacati a farsi portavoce con la proprietà ad avviare i lavori di messa in sicurezza. A sei giorni da quell’incontro-confronto, le sigle sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uil Com, hanno inviato una lettera al prefetto di Frosinone Ernesto Liguori, affinchè disponga un tavolo di confronto per discutere all’approvazione di un cronoprogramma ‘di interventi da parte dello stabilimento, che consenta l’adeguamento ai parametri tabellari, indispensabile per il conferimento delle acque reflue di lavorazione all’interno del depuratore’. I sindacati poi chiedono ‘la presenza di un rappresentante della Regione Lazio dal momento che rilevante, nella vertenza, la validità dell’autorizzazione rilasciata dallo stesso ente”.

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