684mila prestazioni sanitarie da recuperare, 18mila interventi chirurgici non urgenti posticipati e 7500 prestazioni oncologiche rinviate. Le liste d’attesa nelle strutture sanitarie del Lazio si sono allungate in maniera esponenziale, anche causa dell’emergenza Covid. Ed ora la Regione Lazio corre ai ripari. Lo fa predisponendo un piano da 48 milioni di euro. Lo ha reso noto l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato nel corso di in conferenza stampa.
“Per la specialistica ambulatoriale – ha spiegato – sono 684mila le prestazioni da recuperare nel Lazio. In prevalenza si tratta di visite oculistiche, cardiologiche, spirometria, ecografia, ecocolordoppler”.
Mentre per l’oncologia, sono 7500 le prestazioni che s’intendono recuperare. Gli interventi chirurgici differibili e non gli urgenti sempre garantiti, invece, sono 18mila. Da recuperare pure questi. “15725 in strutture pubbliche – ha aggiunto l’assessore – e 3300 in private accreditate”.
Per gli screening oncologici si parla, invece, di 430mila prestazioni. “A fine anno – ha evideziato – contiamo di arrivare a un livello superiore rispetto a quello prepandemia”.
Per fare tutto ciò ha spiegato che: “Nel sistema pubblico si procederà con prestazioni aggiuntive riconosciute al personale sanitario, con l’estensione dell’orario alle 22 e uso dei presidi, sabato e domenica mattina. Per i privati, invece, con la destinazione di budget ad hoc da rendicontare”.
D’Amato ha colto l’occasione per ricordare che il Covid sta rialzando la testa, specificando, però, che al momento “Non ci sono situazioni critiche nella rete ospedaliera. Il tasso d’occupazione è ordinario, lontano dai target di alert”.
In collegamento anche il presidente della regione Nicola Zingaretti il quale, oltre a sottolineare lo sforzo portato avanti dalla Regione, ha ricordato che per la prenotazione delle visite, così come per il vaccino Covid, nel Lazio è possibile prenotare online ormai da mesi.