Nuove puntate della “telenovela” che nelle ultime settimane ha travolto il sindaco di Arpino, Vittorio Sgarbi, eletto a maggio 2023 con il 44% delle preferenze:
le recenti foto pubblicate sui canali social del noto critico d’arte hanno ricevuto non poca attenzione, dopo mesi travagliati che lo hanno allontanato dalla vita pubblica, dai problemi di salute fino ad un disturbo depressivo maggiore. Le news sulla sua salute si alternano a rumors più o meno concitati: sotto i riflettori il disaccordo con la figlia Evelina, terzogenita, la quale, lo ricordiamo, ha richiesto di nominare un amministratore di sostegno che faccia gli interessi del padre, a parer suo non più in grado di gestire autonomamente il proprio patrimonio.
L’udienza è stata fissata al prossimo 28 ottobre presso il Tribunale Civile di Roma: il giudice tutelare dovrà valutare se sussistono i presupposti per la nomina di un curatore oppure se si tratti di un bieco tentativo di limitare la libertà personale di Sgarbi. La vicenda è ovviamente “intrecciata” tra complesse dinamiche giuridiche, questioni ereditarie ed interessi economici. Una frattura familiare data in pasto alla stampa, ormai spostata esclusivamente sul piano mediatico: inizialmente ha tenuto banco sui giornali per poi finire sulle reti televisive nazionali, i cui dettagli vengono proposti, approfonditi, “distorti”, dalle trasmissioni più seguite tra cui “La Vita in Diretta” di Alberto Matano, “La Volta Buona” di Caterina Balivo, “Domenica In” di Mara Venier fino a “Le Iene” nella puntata di domenica, in prima serata.
Durante l’intervista, Evelina ha ribadito in maniera esplicita: «Non ritengo che mio padre sia in grado di gestire al meglio il suo patrimonio», e poi, in maniera altrettanto esplicita, asserisce di aver ricevuto una telefonata dal cellulare di papà Sgarbi, dopo le sue dimissioni, ma dall’altra parte c’era la sua compagna Sabrina Colle che le avrebbe detto: «Se vuoi venire a trovare tuo padre siamo a casa. Tra un po’ ci sfratteranno, non abbiamo neanche più i soldi per pagare l’affitto. Tuo padre non è più in grado di fare niente, non è più in grado di lavorare quindi ve ne dovrete occupare voi».
Affermazioni forti che alimentano lo “scandalo”: in tutto questo marasma di interessi non può passare in second’ordine la figura politica del sindaco Sgarbi. Resta il fatto che alla città di Arpino manchi il principale organo di governo già da troppo tempo.
