Un episodio che deve necessariamente far riflettere e scuotere le coscienze, in primis quelle degli adulti, dei genitori, delle famiglie in generale. La vicenda si è verificata nella serata di ieri in piazza Mayer Ross a Sora, nel pieno centro della cittadina volsca, un luogo ormai considerato di ritrovo per adolescenti e giovani. Così come segnalatoci, un ragazzino è stato avvicinato da alcuni coetanei i quali, con fare minaccioso, gli hanno chiesto dei soldi. Una richiesta insistente che, da lì a poco, è diventata pretesa. Il giovane è stato accerchiato, spintonato, vessato ed umiliato davanti a tutti. Numerosi i presenti che hanno assistito.
Fortunatamente il ragazzino è riuscito a sottrarsi alla morsa, terrorizzato si è allontanato frettolosamente in direzione di piazza Esedra. Poco dopo sul posto si è portata la pattuglia della Polizia Commissariato di Sora i cui agenti, nell’ambito dei controlli mirati a garantire la sicurezza e l’ordine pubblico, hanno identificato almeno due tra i minorenni presenti.
Qualche genitore piange, scosso da quanto accaduto, un fatto che genera inquietudine: sembrerebbe non sia un atteggiamento isolato bensì un comportamento consueto da parte di alcuni gruppi di ragazzi, definiti dagli stessi coetanei come vere e proprie “baby gang di maranza”. Maranza è un neologismo in uso nel linguaggio giovanile, diffusosi anche attraverso i social, che solitamente identifica un ragazzo o un gruppo di ragazzi dal comportamento chiassoso, spavaldo, appariscente, provocatorio, con linguaggio volgare ed un’ostentazione nel vestiario e negli accessori.
Per quanto ogni generazione si identifichi nel contesto sociale che si trova a vivere, subendone l’influenza culturale e del progresso tecnologico, è evidente il fallimento, è evidente che qualcosa ci sia sfuggito “di mano”. Dovremmo sentirci “colpevoli”, tutti: gli adulti sono, a tutti gli effetti, i veri responsabili dell’identità delle nuove generazioni.