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Sora – Tenta il suicidio sul ponte di Napoli, salvato dai carabinieri: la ricostruzione di una notte di terrore

Emergono i dettagli dell’episodio raccontato in anteprima dalla nostra Redazione. Provvidenziale l’arrivo dei militari del Norm

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Si è concluso nel migliore dei modi l’episodio accaduto nella notte tra il 15 e il 16 agosto in pieno centro a Sora e riportato in anteprima dalla nostra Redazione. – LEGGI QUI.

Erano circa le 2.30 quando un 32enne del posto, in evidente stato confusionale, si è avvicinato al parapetto del ponte di Napoli, lato destro provenendo da piazza Esedra. Dopo alcuni minuti di esitazione, è salito sulla balaustra e si è seduto con le gambe penzoloni nel vuoto, pronto a lasciarsi cadere.

La scena, immortalata dalle telecamere di videosorveglianza, mostra il passaggio di un uomo che, senza interagire, attraversa il ponte e verosimilmente allerta il NUE 112. Superato il ponte, si ferma dietro al chiosco dall’altro lato, attendendo l’arrivo dei soccorsi. Intanto, trascorrono interminabili minuti nei quali transitano alcuni veicoli, apparentemente senza accorgersi della presenza del 32enne sulla balaustra. L’uomo resta immobile, piegato su sé stesso, la testa tra le mani e lo sguardo nel vuoto, oscillando pericolosamente.

Poco dopo sopraggiunge l’autoradio del Nucleo Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Sora. A metà del ponte l’auto si ferma: scendono i due militari. Il Brigadiere attraversa la carreggiata, seguito dal collega, e si avvicina con cautela. A due metri dall’uomo inizia a parlargli, ricevendo un saluto appena accennato. Non c’è il tempo per una vera risposta: il Carabiniere lo afferra al tronco, lo stringe e lo riporta sul marciapiede, aiutato dall’Appuntato che lo affianca immediatamente.

Messo in sicurezza, i militari restano con lui, cercando di rassicurarlo e di farlo parlare del suo malessere e delle difficoltà che lo avevano spinto a quel gesto. Pochi minuti dopo arriva l’ambulanza: il giovane viene assistito dagli operatori sanitari e accompagnato al Pronto Soccorso. Dopo accertamenti e visite, è stato dimesso nel pomeriggio, tornando a casa insieme ai genitori.

Un epilogo positivo, auspicato ma tutt’altro che scontato, che testimonia ancora una volta la prontezza e l’umanità di chi ogni giorno si trova a contatto con le fragilità delle persone e cerca, con professionalità e sensibilità, di salvarne le vite.

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