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Stellantis, Imparato a capo di Maserati deciderà sul sito di Piedimonte. Indotto allo stremo: Pmc e Trasnova verso la fine

Il nuovo ceo Filosa nomina la sua nuova squadra e prepara il piano strategico aggiornato con le mission produttive da diffondere a inizio 2026

Jean-Philippe Imparato, nuovo ceo Maserati, durante la sua prima visita allo stabilimento di Piedimonte San Germano
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Il rinnovo del Leadership Team Stellantis riporta Jean-Philippe Imparato tra i decisori delle sorti dello stabilimento di Piedimonte San Germano. Imparato, che era Head of Enlarged Europe and European Brands, passa infatti alla guida di Maserati e Stellantis & You. E la Grecale è vettura che esce dalle linee di Piedimonte oltre alle due Alfa Giulia e Stelvio. L’italiano Emanuele Cappellano è stato nominato Head of Enlarged Europe and European Brands, in aggiunta al suo attuale ruolo di responsabile di Stellantis Pro One. Imparato aveva già visitato le linee produttive cassinati nelle vesti di amministratore delegato Alfa Romeo e quindi il suo sarà un ritorno a breve. Le nomine sono state ufficializzate in vista della prossima presentazione del proprio piano strategico aggiornato, prevista per il 2026. L’inizio del prossimo anno sarà determinante anche per conoscere la mission produttiva di Piedimonte e degli altri siti italiani. Qualcosa potrebbe trapelare il 20 ottobre dal programmato incontro tra il nuovo Ceo Antonio Filosa e le organizzazioni sindacali.

Il nuovo leadership team in vista del piano strategico aggiornato

Ma di certo per ora la situazione del gruppo rispetto alle vicende occupazionali e produttive italiane non migliora. L’indotto è allo stremo “grazie” alla mancanza di commesse. In queste ore si è aperta la fase liquidatoria per Pmc, azienda italiana specializzata in fucinatura, stampaggio e profilatura metalli e in metallurgia delle polveri. La direzione di Pmc ha dichiarato di essere oramai arrivata al termine della attività produttiva e di aver quasi esaurito gli ammortizzatori sociali, considerato che resta verso Stellantis solo una piccola commessa per la Tonale non economicamente sostenibile. Da qui la scelta di liquidare la società con la dichiarazione di esubero dei 95 dipendenti. “Come sindacato – hanno scritto Fim-Fiom-Uilm-Fismic – abbiamo chiesto di evitare i licenziamenti, di fare pressione su Stellantis per il passaggio dei dipendenti alle sue dirette dipendenze, di trovare un ammortizzatore sociale, di coinvolgere i lavoratori in percorsi di riqualificazione e infine di riaprire le uscite incentivate”.

Società di stampaggio in liquidazione, quella di logistica licenzia entro l’anno

Quanto a Trasnova, la società ha dichiarato che conta ancora 288 dipendenti, dai 313 dello scorso anno, comprese le subappaltatrici Logitech, Teknoservice e CSA, e che purtroppo non ha ancora individuato alcuna soluzione, tanto da prospettare la apertura di una procedura di licenziamento che interrompa definitivamente i contratti di lavoro a fine anno. Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr in una nota sottolineano di “non accettare i licenziamenti” e che chiedono prima di tutto “a Trasnova di non procedere in tal senso, ma piuttosto di fare domanda di cassa integrazione in deroga per l’anno 2026″. I sindacati hanno chiesto al Mimit di esplorare fino in fondo la possibilità con Stellantis di una proroga del contratto di appalto o, in caso di cambio appalto o di internalizzazione delle lavorazioni, di passaggio e tutela dei lavoratori”.

Report Fim-Cisl del crollo produttivo: -34% rispetto ad un 2024 già nero

Nel primo semestre 2025, la produzione a Cassino è intanto crollata a 10.500 unità, segnando un pesante -34% rispetto al 2024. “Un dato tra i più negativi nella storia dello stabilimento”. La sottolineatura arriva dal report della Fim Cisl diffuso due giorni fa dal segretario generale Ferdinando Uliano. “Dal 2021 si lavora su un solo turno, con un impatto diretto sull’occupazione e sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali.
La produzione attuale è così suddivisa: 26% Alfa Romeo Giulia, 49% Stelvio e 25% Maserati Grecale, anche in versione full electric. Ma i numeri non bastano: basti pensare che nel 2017 si produceva sette volte tanto, con circa 2.000 lavoratori in più rispetto agli attuali 2.400. Nei primi sei mesi del 2025, si sono registrate oltre 50 giornate di fermo produttivo; nelle giornate lavorate, circa 700 lavoratori sono
stati coinvolti nel Contratto di Solidarietà”.

Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim-Cisl

Uliano: urgono nuovi modelli a breve termine per un sito strategico

Lo stabilimento ha enormi potenzialità – scandisce Uliano -, ma senza un piano chiaro e tempi certi si rischia di prolungare l’incertezza. A Cassino è stata assegnata la nuova piattaforma STLA Large BEV, sulla quale si produrranno le future Alfa Romeo Stelvio e Giulia, anche in versione ibrida. Tuttavia, il lancio, inizialmente previsto per fine 2025, è stato rinviato ai primi mesi del 2026: un rinvio che giudichiamo negativamente, poiché rischia di allungare la fase critica e il ricorso massiccio agli ammortizzatori”. Durante l’ultimo incontro al MIMIT è stato confermato l’arrivo di un terzo modello “top di gamma” per il 2027, ma non è ancora stato comunicato il brand. “Per tutto il 2025, purtroppo, la situazione produttiva resterà debole e preoccupante. Come Fim-Cisl riteniamo urgente che Stellantis dia certezze concrete sui tempi del lancio dei nuovi modelli. Cassino ha dimostrato di essere uno stabilimento strategico e va messo nelle condizioni di tornare a pieno regime”, conclude il segretario generale dei metalmeccanici Cisl.

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