Home Cronaca Superstrada, autovelox non a norma. Multa annullata e Prefettura condannata

Superstrada, autovelox non a norma. Multa annullata e Prefettura condannata

Frosinone - Il Tribunale ribalta integralmente la sentenza del GdP del capoluogo, annullando la multa e condannando la Prefettura alle spese

- Pubblicità -
- Pubblicità -

Con la sentenza n. 346/2025, il giudice Stefano Troiani del Tribunale di Frosinone ha annullato una sanzione elevata tramite autovelox, condannando la Prefettura del capoluogo al pagamento delle spese legali. La vicenda riguarda un verbale elevato dalla Polizia Locale di Veroli per una presunta violazione dell’art. 142, comma 8 del Codice della Strada; la multa era stata effettuata tramite il dispositivo autovelox installato lungo la Superstrada Sora/Ferentino, al km 17,800 in direzione Ferentino. L’automobilista multato si era già visto respinto il ricorso depositato in Prefettura per cui era stata confermata la sanzione in primo grado.

Con l’appello curato dall’avv. Roberto Iacovacci, del Foro di Latina, specializzato in opposizione avverso sanzioni amministrative, verbali ed infrazioni al Codice della Strada, il Tribunale di Frosinone ha ribaltato la sentenza. Nella motivazione il giudice Troiani ha riconosciuto che la taratura dell’apparato e la verifica di funzionalità sono aspetti distinti: nel caso in esame è stata provata solo la taratura, tralasciando la regolarità del controllo periodico che si dovrebbe eseguire su ogni dispositivo, nello specifico sull’autovelox installato sulla Superstrada, territorio comunale di Veroli. Il Giudice di Pace, in primo grado, avrebbe dovuto esaminare anche quest’ultimo profilo: avendolo ignorato, le spese legali sostenute dall’automobilista sono state stabilite a carico della Prefettura. In conclusione, multa annullata e Prefettura condannata a rifondere le spese legali per entrambi i gradi di giudizio: 137 euro per le spese vive, 740 euro per i compensi professionali.

L’assenza della prova di funzionalità dell’apparecchio, quindi, è un elemento fondamentale per garantire la validità dell’accertamento. Non basta, dunque, che l’autovelox sia semplicemente tarato: deve anche essere dimostrato che funzioni correttamente. Un dettaglio tecnico, certo, ma decisivo. È questa la tesi vincente sostenuta dall’avvocato Roberto Iacovacci, che ha visto accolto il proprio ricorso dal Tribunale di Frosinone, contro la precedente sentenza del Giudice di Pace di Frosinone. «Una svolta significativa per la giurisprudenza sulle multe per eccesso di velocità», così l’avv. Iacovacci. Un precedente che apre la strada a nuovi ricorsi basati sulla mancata verifica della piena funzionalità degli autovelox. «Un richiamo alla precisione formale, ma anche sostanziale, nella gestione delle sanzioni stradali. E un avvertimento per tutte le amministrazioni: la legge non ammette scorciatoie» conclude Iacovacci.

- Pubblicità -
Exit mobile version