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Una truffa può rovinare la vita: “Non ci casco”, l’incontro per imparare a difendersi

Sant'Elia Fiumerapido - Una mattinata di consigli e tecniche di difesa quella organizzata dal sindacato SPI CGIL ospite del centro anziani

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“Le truffe non sono solo un reato. Sono un’umiliazione, un trauma, una ferita all’autonomia di chi le subisce.” È da questa consapevolezza che è nato l’incontro “Non ci casco!”, organizzato dallo SPI CGIL e tenutosi oggi, 20 giugno, a Sant’Elia Fiumerapido.

Il Centro Anziani si è trasformato in uno spazio di ascolto, informazione e scambio. In platea molti cittadini, soprattutto over 60, ma anche familiari e operatori sociali. In prima fila, gli occhi di chi, forse, una truffa l’ha subita davvero. O l’ha temuta.

Durante l’incontro si è parlato di strategie concrete: come riconoscere un finto tecnico, come proteggersi dalle telefonate ingannevoli, come non cadere nella trappola di chi, con gentilezza costruita, cerca solo di rubare.

Hanno preso la parola forze dell’ordine, sindacati, esperti legali. Il Commissariato di Cassino, con il dirigente Flavio Genovesi, ha illustrato i casi più frequenti. I Carabinieri con il comandante Claudio Camasso hanno offerto consigli pratici. Federconsumatori, con l’avvocato Prospero, ha spiegato cosa fare dopo essere stati truffati. Al tavolo dei relatori anche: Domenico Di Cicco, presidente dell’APS Centro Anziani di Sant’Elia, Angelo De Paola, segretario generale SILP CGIL Frosinone, Fabrizio Marandola, segretario SPI CGIL Lega di Cassino e responsabile dello Sportello Sociale, Beatrice Moretti, segretaria generale SPI CGIL Frosinone Latina.

Il sindaco Fabio Violi, assente per motivi istituzionali, è stato rappresentato dall’avvocato Maddalena Lombardi, che ha ribadito la volontà dell’Amministrazione di sostenere attivamente iniziative di sensibilizzazione e prevenzione. In un mondo dove i truffatori si aggiornano più in fretta delle difese, questo incontro è stato un segnale chiaro: la comunità reagisce, si informa, si protegge. Insieme.

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