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Veicoli elettrici ricaricabili nei parcheggi degli ospedali

Ospedali più moderni grazie alle nuove tecnologie, per una sanità sempre più vicina alle esigenze delle persone

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Infrastrutture per le ricariche dei veicoli elettrici installate nei parcheggi degli ospedali italiani. L’assessore alla Sanità regionale del Lazio, Alessio D’Amato spiega i vantaggi di “Electric Path”.

Alessio D’Amato: “Electric Path” è un progetto nazionale grazie al quale sono state installate delle infrastrutture per le ricariche dei veicoli elettrici (IDR) nei parcheggi di diversi ospedali italiani. Oggi, – ieri ndr- abbiamo presentato la partnership pubblico-privata all’insegna della sostenibilità ambientale, tra la danese Novo Nordisk e il servizio sanitario della Regione Lazio, per l’installazione di dispositivi in diversi ospedali del Lazio, a partire dall’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma. Quest’iniziativa – prosegue D’Amato – è stata realizzata dall’azienda danese, all’interno del programma internazionale Circular for Zero, per azzerare l’impatto ambientale entro il 2030.

Ambiente e salute sono due elementi inscindibili poiché vi è un nesso tra economia circolare, emissioni zero e benessere psicofisico. Per questo, le nostre città devono essere sempre più smart e intelligenti. Il Lazio è la prima regione italiana ad attuare l’iniziativa e siamo contenti di far parte di questa partnership all’insegna dell’eco-sostenibilità ambientale delle strutture sanitarie e dell’innovazione tecnologia. Grazie ai finanziamenti previsti dal #PNRR si apre una stagione di grandi investimenti per realizzare una rivoluzione digitale che semplifica l’accesso ai servizi di tutti i cittadini. Ospedali più moderni, dunque, grazie alle nuove tecnologie per una sanità sempre più vicina alle esigenze delle persone, dove l’impegno per la sostenibilità e la green economy rivestono un ruolo centrale nell’azione di programmazione. Stiamo correndo veloci e, solamente ora, possiamo costruire quello che consegneremo ai nostri figli e ai nostri nipoti”.

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