Home Cronaca Accoltellato all’uscita da scuola, escalation di violenza tra giovanissimi: rischio allarme sociale

Accoltellato all’uscita da scuola, escalation di violenza tra giovanissimi: rischio allarme sociale

Ferentino - Il gravissimo episodio di ieri ha riacceso i riflettori sulla violenza tra i giovani. Gli studenti del liceo uniti per dire "no"

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Ferentino – Un coltellino svizzero con il quale girava già da qualche giorno, lo aveva mostrato ad alcuni compagni di classe, non è chiaro se lo avesse già utilizzato per spaventare o minacciare qualcuno. Quel che è chiaro è che ieri, all’uscita da scuola, intorno alle 14, nei pressi della succursale del liceo Martino Filetico, in via Antica Acropoli, ha estratto la lama davanti ad alcune ragazze. Un coetaneo, 16 anni, che frequenta la stessa scuola, ha visto la scena ed è intervenuto per chiedergli conto di cosa volesse fare con quel coltellino, forse spaventato all’idea che potesse utilizzarlo contro qualcuna di quelle ragazze. A quel punto il ragazzino di Alatri lo ha colpito all’altezza dell’addome. La ferita, a livello dell’emitorace sinistro, ha raggiunto gli organi interni. Il minore si è accasciato a terra sanguinante sotto gli occhi sconvolti dei tantissimi studenti che hanno assistito alla scena. – Questa la ricostruzione fornita al momento dai Carabinieri.

La macchina dei soccorsi è piombata in via Antica Acropoli. I sanitari del 118 hanno stabilizzato il sedicenne di Ferentino, lo hanno caricato in ambulanza e portato allo Spaziani di Frosinone; da lì è stato predisposto il suo trasferimento in eliambulanza al Gemelli di Roma dove è stato ricoverato in terapia intensiva pediatrica. La sua prognosi è di oltre trenta giorni ma, fortunatamente, non è in pericolo di vita.

In breve tempo, subito dopo l’aggressione, i Carabinieri di Ferentino e Anagni hanno avviato le indagini e fermato, in flagranza, il giovane ritenuto responsabile dell’accoltellamento. Al momento, l’accusa nei suoi confronti è di lesioni aggravate. Per questo, è stato è stato accompagnato nella sua abitazione con affidamento ai genitori – si tratta di una misura specifica, simile ai domiciliari, prevista per i minori dall’art. 18 Bis Codice processo penale minorile-. Le indagini ovviamente proseguono per chiarire tutti i contorni della vicenda che ha sconvolto l’intera provincia arrivando alla ribalta delle cronache nazionali.

Gli studenti del Filetico contro la violenza

Questa mattina gli studenti del liceo Martino Filetico si sono uniti in un momento di raccoglimento per manifestare la loro vicinanza al sedicenne ricoverato in ospedale e per dire “no” alla violenza. “Non era mai accaduta una cosa simile e mai più si dovrà ripetere”, – dice una compagna di classe del minore ferito. Ne sono convinti in tanti: i giovani non sono tutti violenti e pronti ad usare un coltello contro un coetaneo. Però quanto accaduto a Ferentino impone necessariamente delle riflessioni, in ambito familiare e scolastico.

Qualcosa non sta funzionando da tanto, troppo tempo. Lo abbiamo visto con Emanuele Morganti prima, con Willy Monteiro Duarte e Thomas Bricca poi. La provincia di Frosinone ha già pagato un prezzo alto in termini di giovani vite spezzate dalla violenza. Che dietro ci siano i più disparati motivi fa poca differenza. Quel ragazzino che oggi è in ospedale sarebbe potuto essere l’ennesima vittima di una deriva che pare essere inarrestabile. Nelle scorse settimane, ad Isola del Liri, si sono verificati diversi episodi di violenza tra minori, in un caso uno è finito in ospedale con un trauma cranico.

I segnali ci sono, sono chiari e non possono continuare ad esser sottovalutati. È vero, e va assolutamente evidenziato, non è giusto generalizzare; puntare il dito contro le nuove generazioni, considerare tutti i giovani violenti. Ma il disagio sociale giovanile e le conseguenze che ne derivano continuano ad emergere giorno dopo giorno. Forse episodi come quello di Ferentino sono la punta dell’iceberg, l’estremizzazione di una richiesta d’aiuto a lungo inascoltata. La famiglia, la scuola, le istituzioni dovrebbero interrogarsi e aiutare i giovani rivalutando uno schema educativo che, evidentemente, ha più di qualche falla.

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