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Cagnolino si allontana, la carcassa smembrata rinvenuta alcuni giorni dopo: l’ombra della crudeltà umana

Ferentino - Qualcuno si è introdotto nella proprietà privata per collocare i resti del piccolo cagnolino in giardino: una scena agghiacciante

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Un bruttissimo episodio, che parla di cattiveria, crudeltà gratuita, barbarie pura, non ci sono termini che possano descrivere l’inquietante accaduto. La vicenda ha avuto inizio la scorsa settimana quando una nostra lettrice, residente nella periferia di Ferentino, si è allontanata da casa per motivi personali per cui ha affidato i cagnolini ai genitori, essendo loro conosciuti ai pelosetti e così premurosi da poter fare le sue veci. Dopo qualche giorno i quadrupedi hanno deciso che il giardino dove erano liberi di correre e giocare non bastava più, hanno trovato il modo di “evadere”. I genitori della nostra lettrice hanno subito iniziato a cercarli, rivolgendosi anche ai vicini e così riuscendo, in brevissimo tempo, a ritrovare i pelosetti che, in definitiva, si erano spostati poco più in là dell’abitazione. Solamente uno mancava all’appello, il piccolo Shugghy: la proprietaria è ricorsa al popolo dei social, preoccupata del fatto che Shugghy non si fosse mai allontanato e non sapesse stare da solo. In risposta ai post su facebook, le segnalazioni di avvistamento pervenute, che collocavano il cagnolino nel centro storico di Ferentino, sono risultate tutte vane.
A distanza di circa una settimana la carcassa di Shugghy è stata ritrovata in giardino, il suo corpo dilaniato: mancano tre zampe, le costole di un intero lato, gli organi interni, una scena raccapricciante. Qualcuno ha messo lì i resti del povero cagnolino. Oltre ad aver inorridito la famiglia, la circostanza ha generato parecchia inquietudine. Shugghy, come la madre ed il fratello, era un membro della famiglia, vederlo ridotto in quelle condizioni è stato un duro colpo per la nostra lettrice e per i suoi genitori: tutti si chiedono cosa sia potuto accadere, chi abbia fatto una cosa del genere, perché qualcuno si sia introdotto nella proprietà privata per mettere ciò che rimane del quadrupede nel giardino. Le immagini sono state fatte vedere ad un veterinario ed anche il professionista ne è rimasto parecchio perplesso: la redazione, per non urtare la sensibilità dei lettori, preferisce non riportare l’ipotesi avanzata dal dottore il quale, da subito, non ha escluso che si possa trattare di un gesto crudele. Negli ultimi giorni, nemmeno a dirlo, la cronaca nazionale ha raccontato la vicenda del gattino che un ragazzino ha lanciato da un ponte a Lanusei, in Sardegna, facendosi filmare mentre compiva l’orrida azione; mentre a Fabriano alcuni studenti dell’Istituto Agrario, durante uno stage, hanno torturato un agnellino provocandone la morte.

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