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Cassino – Molotov in via del Carmine, dalla vendetta durante la movida al processo: pesanti le accuse

Il gip del Tribunale di Cassino ha disposto per i tre indagati il giudizio immediato, accogliendo la richiesta della Procura

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Dalle risse del sabato sera al tribunale: finirà in aula il caso dell’attentato incendiario di via del Carmine. Il gip del Tribunale di Cassino ha disposto per i tre indagati il giudizio immediato, accogliendo la richiesta della Procura che ha ritenuto le prove già “piene” per sostenere l’accusa senza passare per l’udienza preliminare.

I fatti risalgono a fine maggio, quando — in concomitanza con alcune risse tra giovani ubriachi in piazza Labriola e piazza Diamare — in via del Carmine venne lanciata una molotov rudimentale contro un locale. Le fiamme si svilupparono rapidamente, lambendo una bombola di gas lasciata in mezzo alla strada. Solo la prontezza di un passante, che afferrò un estintore e spense il fuoco, evitò conseguenze devastanti.

Dalle indagini, condotte dai Carabinieri della Compagnia di Cassino e coordinate dalla Procura, è emersa una dinamica precisa: i tre, già protagonisti di una lite violenta poco prima, avrebbero agito per vendetta, trasformando una bravata in un gesto potenzialmente letale.

Il processo inizierà il 9 dicembre. Le accuse sono pesanti: tentato omicidio, incendio doloso, detenzione di ordigno esplosivo e lesioni personali aggravate. Un passaggio cruciale per fare piena luce su una vicenda che, oltre a sconvolgere la città, ha acceso i riflettori sul degrado e sull’escalation di violenza che attraversa la movida del centro.

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