Casalvieri – Sono tornati nel loro habitat naturale i tre Cervoni salvati a novembre scorso da morte certa. Nei giorni scorsi i Carabinieri Forestali di Atina, guidati dal comandante Alessandro Mastroianni, insieme al veterinario di Castel di Sangro esperto in rettili, Maurizio D’Amico – conosciuto come “il dottore dei serpenti” – hanno liberato gli esemplari.
Una liberazione emozionante, durante la quale i rettili – visibilmente attivi ed eccitati, comportamento insolito per la specie – sembravano riconoscere l’odore della terra in cui sono nati. Un segno, secondo gli esperti, del profondo legame che anche gli animali più schivi possono avere con il proprio territorio.
Il salvataggio risale alla fine di novembre 2024, quando i Forestali avevano scoperto i tre grandi serpenti sul fondo di una cisterna, intrappolati senza possibilità di uscita. – LEGGI QUI – Con il supporto dei Vigili del Fuoco, i Carabinieri Forestali erano riusciti a recuperarli, evitando un destino segnato. Da allora, i Cervoni sono rimasti sotto osservazione e in cura presso lo studio del dottor D’Amico, dove sono stati nutriti, curati e riportati in piena salute.
Il “Cervone”, o Elaphe quatuorlineata, è il serpente più grande d’Italia, può superare i due metri e mezzo di lunghezza ed è totalmente innocuo per l’uomo. Non è velenoso e non morde mai, sebbene possa incutere timore per il suo soffio potente. In realtà è un alleato dell’agricoltura: si nutre principalmente di topi, ratti e piccoli uccelli, contribuendo a mantenere l’equilibrio dell’ecosistema.
Quella dei Cervoni salvati e poi liberati è una storia a lieto fine, che mette in luce l’importanza del lavoro svolto ogni giorno dai Carabinieri Forestali nella tutela della fauna selvatica e degli habitat naturali. Un impegno silenzioso ma fondamentale per la biodiversità del nostro territorio.