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Discarica di Roccasecca, il Tar concede la sospensiva al Comune e ferma i lavori per il quinto bacino…almeno fino al 10 settembre

Una 24 ore di scelte rilevanti al Tar Lazio dove il Comune ha presentato una richiesta di misure immediatamente accolta con decreto

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Niente quinto bacino e niente riapertura della discarica Mad di Roccasecca, intanto e subito lavori di movimentazione e livellamento terreni da bloccare all’interno dell’impianto di Cerreto: il tutto almeno fino al 10 settembre 2025. Il Tar del Lazio ha, infatti, accolto l’istanza di sospensiva presentata dal Comune di Roccasecca contro Regione Lazio e contro la Mad dell’imprenditore Valter Lozza. Il provvedimento cautelare è il numero 184/2025 firmato dalla presidente Donatella Scala. Davanti al tribunale amministrativo era pendente un giudizio avviato sempre dal Comune di Roccasecca partito dalla diffida a proposito delle “Procedure di VIA e AIA relative al progetto di ampliamento della discarica per rifiuti non pericolosi nel Comune di Roccasecca, località Cerreto, consistente nella realizzazione del V° Bacino”, nonché di ogni altro atto presupposto, connesso e/o conseguenziale ivi richiamato, ancorchè non conosciuto, compresa – ove occorra – la missiva regionale prot. n. 0622799 del 19.7.2021. Il sindaco di Roccasecca, Giuseppe Sacco, oggi ha depositato un ricorso d’urgenza, nell’ambito del giudizio in questione, non ritenendo corretto che, nell’attesa dell’esito dell’impugnativa dell’autorizzazione all’esercizio della discarica, si procedesse – come si stava facendo in questi giorni sulla base di accertamenti condotti da Polizia Locale e Ufficio tecnico comunale – a portare avanti le opere di realizzazione del quinto bacino.

Il giudice amministrativo: necessario evitare trasformazioni irreversibili

“il Comune ricorrente – si legge nel decreto di sospensiva del Tar Lazio – chiede l’intervento cautelare monocratico al fine di giungere re adhuc integra (cioè la questione resta non compromessa – nda) alla decisione cautelare collegiale, tenuto conto che sono stati avviati i lavori relativi al progetto di ampliamento della discarica per rifiuti non pericolosi nel Comune di Roccasecca, località Cerreto, consistente nella realizzazione del V° Bacino, la cui esecuzione determinerebbe una trasformazione irreversibile dello stato dei luoghi che produrrebbe danno grave ed irreparabile per la comunità civica di cui è ente esponenziale; Preso atto che il provvedimento impugnato con il ricorso concerne diniego di annullamento in autotutela dei titoli presupposti alla realizzazione dell’opera in controversia; Considerato, tuttavia, che è opportuno accogliere l’istanza cautelare al solo fine di mantenere la res adhuc integra, sospendendo gli effetti dei titoli (VIA e AIA) tenuto conto, da un lato, della risalenza degli stessi, e, dall’altro, della trasformazione dei luoghi che conseguirebbe dalla prosecuzione degli interventi, N. 00184/2025 REG.RIC. ove questi proseguissero nell’arco temporale intercorrente fino alla prima camera di consiglio utile per la trattazione dell’istanza cautelare in sede collegiale, cui è riservata la valutazione delle questioni dedotte; PQM Accoglie l’istanza citata in premessa e, per l’effetto, sospende gli atti impugnati nei sensi di cui in parte motiva. Fissa per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 10 settembre 2025″.

Il sindaco Sacco: in questi anni non abbiamo dormito ma agito in silenzio

Il sindaco Sacco è ovviamente soddisfatto: “Lo avevamo detto: in questi anni non abbiamo dormito. Felice per tutta la mia comunità. Il Tribunale Amministrativo del Lazio, nel ricorso incardinato dal Comune lo scorso anno, ha accolto l’istanza avanzata dal Comune di Roccasecca, sulla scorta del verbale di constatazione redatto dopo il sopralluogo sul sito dalla Polizia locale e dall’Ufficio tecnico, ed ha sospeso l’AIA, ovvero ogni autorizzazione ancora in possesso dal gestore dell’impianto. L’abbiamo detto in questi giorni – ha sottolineato Sacco – in questi anni in cui l’impianto non era in esercizio non abbiamo dormito, ma abbiamo continuato a lottare impendendo ogni ipotesi di riapertura. E quello di oggi è solo l’ultimo atto di una delle tante iniziative intraprese a tutela del territorio. Sono felice per tutta la nostra comunità. Continuiamo a fare quello che abbiamo sempre fatto in silenzio, con sacrificio, con educazione, nel rispetto delle persone e delle regole, consapevoli che la strada è ancora lunga”.

L’incognita degli effetti del decreto Tar sulla procedura di vendita del sito

Da verificare a questo punto se ci saranno ripercussioni anche sulla procedura di vendita dell’impianto Mad all’imprenditore Rosettano Navarra. – LEGGI QUI – Tra le società venditrice e acquirente sono in corso gli scambi documentali propedeutici al perfezionamento del passaggio della proprietà che aveva un timing di conclusione entro l’autunno. Ma certo, la sospensiva del Tar fa materializzare una delle incognite giudiziarie a cui abbiamo accennato anche nell’articolo con cui Frosinone News si è occupato dell’operazione portata avanti dall’advisor Kpmg. Sulla partita grava anche un altro elemento da chiarire e riguarda la lettera indirizzata dalla Mad alla direzione regionale delle Politiche Ambientali e di Ciclo dei Rifiuti, comunicando la formale rinuncia al V bacino con cui avrebbe ampliato la discarica. La Mad si dichiarava – nell’aprile del 2021 – “con rammarico costretta a comunicare la rinuncia all’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) limitatamente alla realizzazione e messa in esercizio dell’Impianto di discarica per rifiuti non pericolosi sito nel territorio comunale di Roccasecca”. Il 25 marzo aveva già comunicato alla Regione “la sospensione dei lavori di realizzazione del Bacino V, in seguito alla critica situazione venutasi a creare in conseguenza dell’esecuzione in data 16 marzo 2021 della nota ordinanza del Gip del Tribunale di Roma”.

Il nodo della “rinuncia alla rinuncia” rispetto alla operatività dell’autorizzazione

Il 30 marzo del 2021 riferiva – sempre alle direzioni regionali competenti – “che la sospensione dei lavori era imposta dalla sopravvenuta obiettiva impossibilità per la scrivente società stessa, a causa dell’improvviso peggioramento del livello del merito creditizio: sia di accedere ai finanziamenti necessari per la realizzazione e messa in esercizio del Bacino V; sia ancor più di ottenere, quand’anche mai fosse possibile realizzare il Bacino V senza attingere al credito bancario, le garanzie bancarie necessarie per la messa in esercizio dell’impianto e quindi per la gestione post-operativa dello stesso”. “La presente rinuncia – si precisava – viene estesa anche al nuovo impianto per il trattamento/purificazione del biogas da discarica e successiva liquefazione del biometano e della Co2 prodotti, trattandosi di impianto destinato al biogas che il Bacino V avrebbe in futuro prodotto. Resta invece ferma la AIA per gli ulteriori interventi modificativi non dipendenti né connessi con il Bacino V oggetto di rinuncia”.

Ora la questione è che in una fase successiva l’imprenditore Lozza avrebbe formalmente “rinunciato” alla “rinuncia” espressa nelle settimane precedenti. Ma, visto che la Regione Lazio aveva comunque preso atto della prima formale “rinuncia”, la verifica va fatta sulla possibilità che la “rinuncia alla rinuncia” abbia di per sé potuto far di nuovo ed a pieno espletare le potenzialità dell’autorizzazione ambientale, come se nulla la Mad avesse comunicato alla Regione Lazio. Ma si tratta di questione sicuramente sviscerata in sede di “data room” Kpmg.

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