“Se il presidente di Fare Verde Marco Belli ha qualcosa da proporre per via Le Lame lo faccia. Mi sorprende che nessuno dia una soluzione. Io ho avanzato la mia proposta che ha aspetti positivi sia per la riparazione della voragine e della bruttura ambientale che per la ricaduta economica per le casse dei due comuni interessati”: così l’ex sindaco Domenico Marzi, dopo le reazioni negative suscitate dall’ipotesi di trasferire in una cava aperta al confine tra Monte San Giovanni Campano e Boville Ernica in località Bagnara i sovvalli della grande discarica che sorge lungo l’asse attrezzato del capoluogo. A Bagnara, peraltro, i residenti sono ormai sul piede di guerra anche se non c’è alcun atto ufficiale sull’utilizzo di quel sito per lo stoccaggio di rsu. Il sindaco monticiano Emiliano Cinelli ha avvertito: “Il nostro Comune non può e non deve farsi carico dei problemi di altri. Se davvero Marzi intendesse percorrere questa strada, sarebbe un fatto grave. Noi ci opporremo con ogni mezzo a un’ipotesi del genere”.
Il sindaco di Monte San Giovanni Campano annuncia opposizione
Ma a prendere molto sul serio la vicenda – che si inserisce nell’ambito della storia tormentata del Sin Valle del Sacco – è anche la deputata del Movimento 5 Stelle, Ilaria Fontana: “Mesi fa, durante una mia interrogazione parlamentare, abbiamo fatto luce su tutte le problematiche ancora senza risposta circa il futuro della ex discarica di via Le Lame a Frosinone. Dopo i ritardi nella bonifica, ora c’è addirittura chi propone una nuova discarica per i rifiuti lì presenti. Che altro? Magari un mercatino vintage per donare immondizia mineralizzata a collezionisti da tutto il mondo? Dopo i ritardi nella bonifica, ora c’è chi pensa che i rifiuti spariscano scrivendo “riperimetrato” su un foglio… Ci vogliono trasparenza, rispetto delle regole e buon senso ambientale. Le soluzioni per la risanare siti contaminati non si improvvisano o si rischia di peggiorare i danni anziché risolverli”.

La deputata M5S: netto ritardo sul cronoprogramma di Costa
Se si parla oggi di accordo di programma, se si parla oggi di interventi che continuano – ha sostenuto ancora la deputata Fontana – è solo grazie al Movimento 5 Stelle che si è fatto carico di un problema quindicennale mettendo sul tavolo 56 milioni di euro dando risposte ai cittadini. Non c’è merito in tutto questo, solo un dovere, ma quando leggo alcuni comunicati mi verrebbe da dire “anziché prendervi meriti (non vostri tra le altre cose) sbrigatevi, che comunque vada siamo in netto ritardo rispetto al cronoprogramma che l’allora Ministro Costa ha sottoscritto, nel marzo 2019″.
Belli (Fare Verde): minaccia silenziosa ma concreta per la salute
“Fare Verde Provincia di Frosinone APS spiega perché spostare i rifiuti dalla discarica Le Lame di Frosinone Waste City a Monte San Giovanni Campano è una barbarie indegna di una Nazione civile – torna ad attaccare il presidente Marco Belli -. Le discariche di rifiuti rappresentano una minaccia silenziosa ma concreta per la salute pubblica, l’ambiente e la qualità della vita delle comunità circostanti. I loro effetti sono gravi, persistenti e spesso irreversibili. Ecco i principali pericoli associati a una discarica: contaminazione ambientale, Inquinamento del suolo e delle falde acquifere. Emissioni di gas tossici: le discariche producono metano, anidride carbonica e altri gas nocivi. Il metano, oltre a essere un potente gas serra, può causare esplosioni se accumulato in ambienti chiusi. Diffusione di microplastiche e sostanze chimiche persistenti. Rischi per la salute umana. Effetti su bambini e anziani: le fasce più vulnerabili, come i bambini e gli anziani, sono particolarmente esposte a infezioni, allergie e disturbi dello sviluppo”.
“In sintesi – conclude Belli -, una discarica non è mai solo un ‘buco dove buttare i rifiuti’: è un potenziale focolaio di contaminazione, malattia e degrado. La prevenzione, la raccolta differenziata spinta e la transizione verso l’economia circolare sono le uniche risposte sostenibili. Per ultimo: i rifiuti teneteveli a Frosinone che ormai la monnezza che è a Le Lame fa parte del vostro paesaggio”.
Firme contro il forno crematorio, successo di adesioni allo Scalo
Successo, intanto, ieri nella raccolta delle firme contro il forno crematorio a Frosinone, tenutasi presso il sagrato della chiesa Sacra Famiglia grazie all’organizzazione delle associazioni Medici Ambiente, Fare Verde, Convivium Perenne, i Comitati Selva dei Muli e Madonna delle Rose, Via Fontana Unica, Colle Cottorino No Forno Crematorio, Gruppo FutuRa. “Tra i tanti firmatari – sottolineano i promotori – anche il dott. Giancarlo Pizzutelli, Direttore del Dipartimento di Prevenzione ASL Frosinone, che ha in tal modo condiviso la giustezza dell’iniziativa portata avanti dalle associazioni: sì alla cremazione, no al forno crematorio a Frosinone. Infatti, nella situazione del Capoluogo riconosciuto tra i più inquinati d’Italia e primo per sforamenti, è inammissibile immaginare la creazione di un inceneritore di salme al centro della città, in un contesto di pressione ambientale già riconosciutamente alta”.