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Foto rubate e pubblicate con commenti sessisti, solidarietà dal Pd Frosinone alla consigliera Campagna

Fantini e Tallini, del Pd Frosinone, vicini alla consigliera Dem di Latina finita in rete. Lei annuncia la chiusura del sito

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“Non è facile scrivere questo post. Ho scoperto che alcune mie foto sono state pubblicate su un forum online senza il mio consenso. Non solo immagini in costume, ma momenti della mia vita pubblica e privata. Sotto, commenti sessisti, volgari, violenti. Alcuni addirittura parlano di me dal vivo. Oggi sono schifata arrabbiata, delusa. Ma non posso tacere. Perché questa storia non riguarda solo me. Riguarda tutte noi. Riguarda il nostro diritto di essere libere, rispettate, di vivere senza paura”. Queste le parole pubblicate nei giorni scorsi da Valeria Campagna sui propri canali social. La consigliera comunale di Latina del Partito Democratico e vicesegretaria regionale ha denunciato pubblicamente quanto accaduto e subito è scattata la solidarietà, anche del mondo politico.

Solidarietà da Fantini e Circolo Pd Frosinone

“Voglio esprimere tutta la mia solidarietà a Valeria Campagna, vicesegretaria del Pd Lazio e consigliera comunale di Latina, per il grave episodio di violenza e sessismo che l’ha coinvolta. Come testimonia anche la vicenda del gruppo Facebook “Mia moglie”, l’enormità di questi fatti, che coinvolgono centinaia se non migliaia di ragazze italiane, è sintomatico di una cultura patriarcale abusiva che oggettifica le donne in maniera violenta, possessiva e degradante che deve essere combattuta sempre e in ogni luogo. Questi attacchi ledono la libertà e la dignità delle donne e vanno contrastati con fermezza. A Valeria la mia più sincera vicinanza e il sostegno di tutta la nostra comunità democratica”. – Così in una nota Luca Fantini, segretario uscente Pd Frosinone.

Il Circolo Pd di Frosinone, a sua volta, è intervenuto con una nota a sostegno di Campagna. Marco Tallini, Segretario del Circolo PD Frosinone, scrive: “Solidarietà a Valeria Campagna, vicesegretaria del PD Lazio e Consigliera Comunale della Città di Latina, finita a sua insaputa in un forum assieme a molte altre donne e ragazze fatte oggetto di violenza tramite la condivisione non consensuale di immagini che oggi scopriamo riguardare moltissime donne anche note. La cultura del possesso e del patriarcato, che a sentire molte persone non esisterebbe nemmeno, si nutre da sempre di un pensiero malato tendente a considerare la donna ed il proprio corpo come un oggetto, un pensiero che precipita in un vero e proprio abisso nel contesto della rete e dei social. La portata e la piega endemica che stanno prendendo fenomeni come questo, così come la recrudescenza della violenza di genere e dei femminicidi, rappresentano un’emergenza sociale e culturale che a mio avviso non può essere combattuta da una seppur giusta e comprensibile indignazione: occorre intraprendere, tutte e tutti insieme, un lavoro culturale, politico e istituzionale in grado di fare davvero la differenza”.

Annunciata la chiusura del sito

“Oggi abbiamo ottenuto una prima vittoria: il sito che pubblicava foto di donne senza consenso, con migliaia di commenti sessisti, ha annunciato la sua chiusura. – Ha scritto nelle scorse ore la consigliera Dem – È un risultato importante, arrivato in poche ore, grazie alla denuncia e all’attenzione mediatica che si è creata. Ma non basta. Ho denunciato non solo per me stessa, ma pensando a tutte le ragazze e le donne che non hanno gli stessi strumenti, la stessa rete di protezione, la stessa possibilità di esporsi e sopportare pressioni mediatiche e sociali. Non mi spaventano i commenti, ho le “spalle larghe”. Ma so che non per tutte è così: per molte quei commenti sono ferite difficili da rimarginare. Per questo era necessario denunciare, per me e soprattutto per chi non può.

La chiusura del sito è un passo avanti. Cresce l’attenzione, cresce la consapevolezza. Ma se vogliamo davvero cambiare, serve di più: serve un cambiamento culturale profondo. Non bastano le denunce, non bastano le leggi – comunque insufficienti – se continuiamo a normalizzare battute, commenti, atteggiamenti che giustificano e alimentano la violenza. Il cambiamento comincia nelle nostre cerchie: quando diciamo a un fratello, a un amico, a un collega che quella battuta “da maschi” non fa ridere, che non è normale, che è parte del problema. È per questo che la nostra battaglia non è finita, ma è appena iniziata. Ringrazio tutte e tutti per l’ondata di solidarietà e vicinanza. Piano piano, proverò a rispondere a tutte e tutti”. – Conclude la Campagna.

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