Frosinone – Nuovo caso di truffa ai danni di un anziano nel capoluogo ciociaro, con modalità ormai tristemente note ma ancora purtroppo efficaci. Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato – UPGSP/Squadra Volante della Questura di Frosinone agli ordini del Dirigente Gianluca Di Trocchio – ha denunciato in stato di libertà un uomo residente a Roma, già noto alle Forze dell’ordine per precedenti specifici anche di natura politica, per i reati di truffa aggravata e riciclaggio.
L’episodio risale allo scorso mese di marzo, quando un pensionato di Frosinone ha denunciato di aver ricevuto una telefonata da un sedicente operatore dell’assistenza clienti di una nota banca. L’interlocutore lo ha informato della presenza di un presunto bonifico sospetto, di rilevante importo, effettuato a suo nome verso terzi.
L’uomo, ignaro del raggiro, ha subito disconosciuto l’operazione. L’operatore, a quel punto, lo ha rassicurato comunicandogli che il bonifico sarebbe stato “congelato” e che la Questura di Frosinone sarebbe stata immediatamente informata. Poco dopo, infatti, l’anziano ha ricevuto una seconda telefonata da un numero corrispondente nominalmente al centralino della Prefettura e della Questura di Frosinone. All’altro capo della linea, un sedicente Ispettore della Polizia Postale lo ha contattato con tono convincente, riferendo dell’esistenza di un’indagine in corso su una serie di truffe ai danni di correntisti.
Con la scusa di dover effettuare uno storno per annullare la precedente operazione, il falso ispettore ha convinto la vittima ad eseguire un nuovo bonifico da 20.000 euro verso un diverso conto corrente, assicurandogli che la somma sarebbe stata immediatamente riaccreditata.
La vittima, in buona fede, ha proceduto con l’operazione, ricevendo persino un messaggio WhatsApp con logo e intestazione della Polizia Postale che confermava l’avvenuto trasferimento e lo invitava a recarsi in Questura per formalizzare la denuncia.
Soltanto a quel punto, recandosi personalmente negli uffici della Polizia, l’anziano ha scoperto la verità: nessuno lo aveva contattato, e non risultava alcuna indagine a suo nome. Realizzata la truffa, ha sporto denuncia.
Le successive indagini, brillantemente condotte dalla Squadra Volante, hanno permesso di ricostruire la catena degli eventi e risalire all’identità del responsabile. Il numero da cui sono partite le chiamate è risultato intestato a un soggetto straniero inesistente. Le somme versate, invece, sono confluite sul conto di un pregiudicato romano, per poi essere rapidamente dirottate su conti esteri e convertite in criptovalute, rendendone più complesso il tracciamento.
L’uomo è stato denunciato a piede libero e la sua posizione è ora al vaglio della Procura della Repubblica. Le indagini proseguono per accertare l’eventuale coinvolgimento di altri complici e tentare il recupero del denaro sottratto.
La Polizia, con impegno e dedizione, sempre al fianco delle fasce più deboli, rinnova l’invito alla cittadinanza, in particolare alle persone anziane, a diffidare di qualunque richiesta sospetta ricevuta telefonicamente, soprattutto quando coinvolge denaro, e a contattare immediatamente le forze dell’ordine per ogni dubbio.