Arpino – Qualche giorno addietro la nostra redazione si era interessata ad una circostanza che ha del surreale, una situazione davvero vergognosa: una famiglia residente ad Arpino aveva fatto una richiesta alla ASL di Frosinone per chiedere la NAD per la madre anziana ed, a distanza di 45 giorni, non aveva ancora ottenuto il servizi – LEGGI QUI -. La NAD, Nutrizione Artificiale Domiciliare, è una prestazione sanitaria che fornisce supporto nutrizionale a domicilio a pazienti che non sono in grado di alimentarsi normalmente attraverso la bocca ma che possono ricevere nutrienti tramite vie alternative, come sonde o cateteri. Ovviamente si parla di situazioni particolarmente delicate e complicate, solitamente con malati terminali.
Della situazione si era immediatamente interessato il vicesindaco di Arpino, ing. Massimo Sera, attivandosi direttamente e sollecitando la ASL affinché erogasse il servizio richiesto già da troppo tempo. Dopo qualche giorno gli operatori dell’azienda sanitaria hanno finalmente bussato alla porta della famiglia per visitare la paziente, ai fini della prescrizione dell’alimentazione con sondino per disfagia severa, e procedere all’affido della prestazione. Questo non è un “lieto fine”: dopo circa 50 giorni di alimentazione probabilmente poco adeguata alle necessità della donna malata, la poveretta sarà sicuramente debilitata. Questo ritardo apocalittico avrà contribuito considerevolmente al deterioramento della condizione di salute della paziente.
La NAD è ovviamente una forma rilevante di assistenza e sostegno per le famiglie con un parente in condizioni di salute critiche: oltre un mese e mezzo per una prestazione così rilevante, fondamentale, indispensabile, sono inaccettabili. Si tratta di nutrizione artificiale, di fornire nutrienti ad una persona che non è in grado di assumere cibo per via orale, al fine di prevenire o comunque trattare la malnutrizione, migliorare la qualità della vita di un malato ed, in alcuni casi, prolungare la sua sopravvivenza.