Home Cronaca Omicidio Thomas Bricca, gli smartphone sequestrati sotto la lente del Racis

Omicidio Thomas Bricca, gli smartphone sequestrati sotto la lente del Racis

Alatri - Oggi gli accertamenti tecnici irripetibili su uno degli ultimi tre telefoni cellulari sequestrati

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Alatri – Al via oggi gli accertamenti tecnici irripetibili sul primo degli ultimi tre smartphone sequestrati nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Thomas Bricca, il 19enne ucciso in un agguato a colpi di pistola lo scorso 30 gennaio. Alle operazioni del Racis sarà presente anche un consulente di parte nominato dalla famiglia di Thomas assistita dall’avvocato Marilena Colagiacomo; si tratta dell’ingegner Marco Zanaro.

I prossimi 3 e 4 maggio toccherà agli altri due telefoni cellulari. Ad essere posti sotto sequestro, per l’estrazione della copia forense, gli apparecchi telefonici di Francesco Dell’Uomo, detto “Budella”, zio acquisto di Mattia Toson, quello della fidanzata di quest’ultimo e di uno dei migliori amici del 21enne indagato, Christian Belli. 

Nessuno dei tre risulta indagato ma essendo tutti molto vicini a coloro che sono finiti sul registro degli indagati, i loro smartphone potrebbero contenere elementi utili allo sviluppo delle indagini. 

Al momento, per l’omicidio di Thomas Bricca risultano invece indagati, con le accuse di concorso in omicidio e detenzione illecita di armi, Roberto Toson e suo figlio Mattia. Il patrigno del primo, Luciano Dell’Uomo, è accusato di aver fatto sparire prove utili alle indagini, come il sistema di video sorveglianza della sua abitazione. 

La manifestazione per chiedere giustizia 

Domenica 30 aprile saranno tre mesi esatti dall’omicidio. La famiglia di Thomas, gli amici e l’intera comunità di Alatri aspettano ancora che venga fatta giustizia e, soprattutto, sono esasperati dalle lungaggini e dal silenzio delle Istituzioni. Per questo, alle ore 18.00, si ritroveranno in una manifestazione pacifica “contro i ritardi inammissibili nelle indagini e le “promesse” fatte dalle “istituzioni” in tal senso… Insieme a mamma Federica e ai ragazzi de “L’albero di Thomas” per chiedere l’intervento della Procura generale e del Ministro della Giustizia, se necessario”. – Come annunciato dallo zio di Thomas, Lorenzo Sabellico. 

Le risultanze delle perizie sui telefoni, comparate con quelle degli smartphone già esaminati, quello di Mattia Toson e del fratello minore, Niccolò, che non risulta indagato, potrebbero essere fondamentali per confermare il quadro accusatorio. Servono prove inconfutabili per incastrare assassini e complici. Ma serve anche un’accelerata alle indagini perché la tensione è ormai alle stelle. 

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