Home Cronaca Omicidio Vassallo, torna libero il Colonnello Fabio Cagnazzo

Omicidio Vassallo, torna libero il Colonnello Fabio Cagnazzo

L’ex comandante provinciale dei carabinieri era stato arrestato lo scorso mese di novembre su ordine della distrettuale antimafia

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Dopo sei mesi di detenzione, torna in libertà il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo. Il provvedimento di scarcerazione è stato firmato dal giudice per le indagini preliminari, che ha disposto la revoca della misura cautelare in carcere applicata a novembre 2024 nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, ucciso nel settembre 2010.

Cagnazzo era stato arrestato insieme ad altri indagati su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, che aveva riacceso i riflettori su uno dei cold case più emblematici della cronaca italiana. L’inchiesta aveva conosciuto un nuovo impulso investigativo, sfociato in una serie di misure cautelari per presunte responsabilità, dirette o indirette, nella vicenda.

La decisione del giudice è giunta al termine di una fase istruttoria complessa, che ha incluso interrogatori, esami di documentazione difensiva e ulteriori approfondimenti investigativi. La revoca della custodia cautelare non chiude il procedimento giudiziario, che resta ancora in corso. La posizione dell’ufficiale sarà oggetto di ulteriori valutazioni da parte degli inquirenti.

All’epoca dei fatti, Cagnazzo era in servizio presso un comando territoriale in Campania. Il suo nome è emerso nel quadro di un’indagine che punta a far luce su mandanti, esecutori e contesto del delitto, avvenuto la sera del 5 settembre 2010, quando Angelo Vassallo venne raggiunto da nove colpi di pistola mentre rientrava a casa.

La scarcerazione dell’ufficiale rappresenta un nuovo passaggio procedurale in un’inchiesta che, dopo anni di silenzi e archiviazioni, è tornata sotto i riflettori. La procura continua a indagare, mantenendo il massimo riserbo sulle prossime mosse. Fabio Cagnazzo ha lasciato il carcere in cui era detenuto, in attesa della prosecuzione dell’iter giudiziario che lo riguarda.

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