Home Attualità Poste Italiane nel mirino dei sindacati in provincia: la denuncia di Ginestra...

Poste Italiane nel mirino dei sindacati in provincia: la denuncia di Ginestra e Carlo

I Segretari di Slc Cgil Latina/Frosinone e di Uilposte Frosinone tuonano contro l'azienda e annunciano battaglia

- Pubblicità -
- Pubblicità -

Profonda preoccupazione per la situazione sempre più disastrosa del personale degli uffici postali della provincia di Frosinone. È quanto espresso dai Segretari di Slc Cgil di Latina/Frosinone e Uilposte di Frosinone Bruno Carlo e Mariarosaria Ginestra.

“Nonostante bilanci sempre in attivo e utili crescenti – spiegano i due Segretari – Poste Italiane continua a perseguire politiche di forte dimensionamento del personale. Si prevede un altro autunno senza aver trovato un giusto riequilibrio tra l’uscita di personale dall’azienda e il reintegro di risorse necessarie a sopperire la carenza di operatori agli sportelli”.

Quasi tutti gli Uffici Postali, denunciano i sindacati, dovendo gli addetti godere le ferie programmate ad inizio anno, oltre a lavorare in condizioni al limite e comunque inaccettabili, sono sottoposti al disagio di continui distacchi che mettono in difficoltà operative gli uffici. Nemmeno il rientro dalle ferie ha fatto presagire un contesto di normalità e di miglioramento della situazione. – Rimarcano.

La situazione attuale

SLC Cgil e UILposte fanno la fotografia del momento: “Agli uffici di livello “B”, cui dovrebbe essere applicata una unità, oltre al responsabile, ritornano ad essere di fatto “mono-operatori”, in quanto lo sportellista viene “collocato” in posizione di distacco permanente. Verrebbe da chiedersi perché l’Azienda Poste una volta stabiliti i fabbisogni degli uffici, in base a precise declaratorie da essa stessa stabilite, poi non li rispetti. E perché, una volta stabilito che l’ufficio “B” ha bisogno di una unità per attendere ai bisogni della clientela e operare con la massima produttività del contesto, non faccia nulla per risolvere la situazione anomala, perpetuandola “ad libitum”. Negli uffici di livello “A2” le condizioni non cambiano: il direttore è costretto a coprire uno sportello per garantire al pubblico una parvenza di servizio decente, continuando però a svolgere i compiti di istituto, spesso oltre l’orario d’obbligo e senza straordinario”.

La denuncia

“Non possiamo accettare che Poste Italiane S.p.a., che si vanta di essere protagonista nello sviluppo del “Sistema Italia”, non investa in capitale umano, e non attui una politica di vera programmazione, per le ferie e la copertura degli uffici, ma persegua colpevolmente nella scarsa etica sociale e nel mancato rispetto dei cittadini e dei lavoratori, nel turnover con i continui prepensionamenti in assenza di sostituzione.

La SIc Cgil e la Uilposte intendono difendere con ogni mezzo e in ogni sede opportuna la dignità dei lavoratori e i diritti da loro acquisiti con decenni di battaglie sindacali e farà sentire sempre più forte la propria voce, anche denunciando, se del caso, l’Azienda all’Ispettorato del Lavoro competente”.

- Pubblicità -
Exit mobile version