Durante la camera di consiglio del 17 aprile scorso, la Sezione regionale di Controllo per il Lazio della Corte dei Conti ha deliberato in merito al funzionamento del sistema dei controlli interni della Provincia di Frosinone per gli esercizi 2022 e 2023. I magistrati contabili hanno accertato “la presenza di criticità relative al funzionamento del sistema integrato dei controlli interni”. Inoltre hanno ritenuto “la sussistenza di possibili margini di miglioramento” e, proprio per questo, invitano “l’Ente ad adottare idonee misure correttive secondo le considerazioni e le raccomandazioni espresse nella parte motiva. Inoltre, accertato che alcune incongruenze rilevate in fase istruttoria sono frutto di errori di compilazione, invita l’Amministrazione ad affrontare lo schema di relazione–questionario evitando la logica del mero adempimento formale, procedendo, altresì, alla puntuale verifica dei dati forniti”. E’ il succo della decisione che punta “a verificare il mantenimento dell’equilibrio economico finanziario dell’Ente e la regolarità e trasparenza della gestione”. Sul funzionamento dei controlli interni, nelle due annualità in questione, la Provincia ha rimesso alla Corte dei conti due note: il 14 marzo ed il 14 maggio dello scorso anno. “L’Ente – riferiscono i magistrati della sezione di controllo laziale – ha dichiarato di aver riscontrato criticità nell’organizzazione o nell’attuazione dei controlli esclusivamente con riguardo al controllo sulla qualità dei servizi, per entrambi gli esercizi con un gradiente ritenuto basso”.
Consulenza sui progetti ex Pnrr ma niente report sul piano strategico
Per entrambe le annualità, si rileva che “l’esercizio delle funzioni relative ai controlli interni non è stato conferito ad altri organismi associativi istituzionali, mentre nel 2023, diversamente dall’anno precedente – come chiarito in fase istruttoria dall’Ente – risulta essere stato attribuito un incarico consulenziale con specifico riferimento al supporto tecnico-amministrativo afferente ai controlli successivi di regolarità amministrativa sui progetti finanziati dal PNRR”. Peraltro la Provincia si è attenuta a produrre i soli report periodici, né prevedendo e neppure programmando dei report relativi al controllo strategico. Da Palazzo Iacobucci hanno però spiegato che verrebbero effettuate “riunioni tra il Segretario generale, il Direttore generale e la dirigenza, al fine di verificare lo stato di attuazione dei programmi degli organi politici”. Insomma una sorta di cabina di regia su dove stia andando l’ente ci sarebbe anche se non formalizzata e cristallizzata in resoconti redatti per la Corte dei Conti. Letteralmente… meno male. Ma non certo tutto ok.
Verifiche a campione su regolarità degli atti, suggerito criterio quantitativo
Quanto al controllo successivo degli atti sotto il profilo della regolarità amministrativa, la Provincia sostiene che non ci sono stati mai problemi rilevanti nonostante le verifiche siano avvenute a campione. La Corte dei Conti da parte sua ha invitato l’amministrazione provinciale “a verificare se le modalità adottate per il campionamento e selezione degli atti da sottoporre a verifica successiva siano specificamente aderenti ai criteri fissati a livello internazionale (ISA 530, ISSAI 1530) – rileva che sarebbe utile, accanto al sistema di selezione basato su una piattaforma generatrice di numeri casuali, utilizzare criteri che valorizzino aspetti quantitativi (per l’impatto potenziale sul bilancio) e qualitativi (in quanto, per la natura o per i contenuti dell’atto, possano teoricamente ipotizzarsi profili di criticità) e che tengano conto degli esiti dei controlli operati nelle annualità precedenti, con specifico riferimento alle eventuali irregolarità rilevate”. Va ricordato che la Provincia ha comunque rilevato 157 irregolarità nel 2022 e 76 irregolarità nel 2023, ma che solo queste ultime sarebbero state successivamente sanate. Oltretutto parliamo – sempre secondo quanto riferito dall’amministrazione provinciale – del 5% degli atti complessivamente adottati e che “tale campione viene estratto tra le determinazioni di impegno di spesa, gli atti di accertamento di entrata e di liquidazione di spesa, tra i contratti e gli altri atti amministrativi”.
Niente integrazione dei controlli e mancata rotazione del personale
La sezione di controllo laziale rileva come “nel fornire i dati analitici richiesti, l’Ente ha trasmesso dati incompleti o verosimilmente contraddittori con quelli già riportati nelle relazioni-questionario”. Per questo “il Collegio non può esimersi dal richiamare l’Amministrazione alla puntuale verifica dei dati forniti, evidenziando, con specifico riferimento alla compilazione delle relazioni-questionario, che, per garantire l’efficacia del sistema dei controlli interni, è necessario che le amministrazioni affrontino i relativi schemi evitando la logica del mero adempimento formale”. Per la serie che una formalità che non aderisce alla congruità e continenza delle cose ha evidentemente aspetti di affidabilità discutibili. Sul lavoro a distanza dei propri dipendenti, la Provincia si è limitata ad analizzare il grado di soddisfazione dei diretti interessati. La Corte dei Conti invita, piuttosto e anche, a “verificare lo stato di attuazione degli obiettivi programmati”. I magistrati rilevano come “il controllo strategico non risulta operativamente
integrato con il controllo di gestione” per entrambe le annualità in questione.
Altra criticità riguarda la circostanza che la Provincia abbia “attestato la mancata rotazione del personale – imputando tale carenza con una preventiva valutazione di assenza di rischi di corruzione alta (per il 2022) e con la scelta di non prevedere la rotazione stessa (per il 2023) – in sede istruttoria sono state chieste informazioni di dettaglio sulle motivazioni alla base della mancata applicazione dell’istituto, nonché sulle scelte organizzative e/o le altre misure di natura preventiva finalizzate alla produzione degli effetti analoghi alla rotazione”. Il Collegio ritiene, invece, “adeguato il sistema di controllo sugli equilibri finanziari adottato dall’Ente”.