Home Cronaca Scandalo TFA, l’imprenditore Giancarlo Baglione lascia i domiciliari e torna libero

Scandalo TFA, l’imprenditore Giancarlo Baglione lascia i domiciliari e torna libero

Cassino - A essere coinvolti anche Massimiliano Mignanelli – ex direttore Risorse Umane dell’ateneo – e i professori Chiusaroli e Arduini

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Fine dei domiciliari anche per Giancarlo Baglione, l’imprenditore di Sora finito al centro dell’inchiesta “Luna Viola”, insieme a funzionari e docenti dell’Università di Cassino. Con la sua scarcerazione, comunicata ieri dal suo legale Giuseppe Marino, si chiude il capitolo delle misure restrittive per i quattro indagati.

A essere coinvolti nell’indagine condotta dalla Guardia di Finanza erano stati, oltre a Baglione, anche Massimiliano Mignanelli – già direttore dell’Area Risorse Umane dell’ateneo – e i professori Diletta Chiusaroli e Giovanni Arduini, entrambi in servizio presso l’università.

Le accuse, formulate dalla Procura della Repubblica, sono pesanti: corruzione, truffa aggravata e rivelazione di segreti d’ufficio. Gli inquirenti ipotizzano che i quattro abbiano orchestrato un sistema volto a pilotare le prove dei corsi TFA, fondamentali per ottenere l’abilitazione all’insegnamento.

Secondo quanto ricostruito, le domande d’esame sarebbero state consegnate con largo anticipo a un gruppo selezionato di candidati, previo pagamento. In alcuni casi, il costo per garantirsi l’“aiutino” sarebbe arrivato a 15.000 euro. A far da ponte tra università e ente di formazione – secondo l’accusa – proprio Mignanelli, difeso dagli avvocati Sandro Salera e Pasquale Cardillo Cupo.

I due docenti universitari, Chiusaroli e Arduini, sono invece assistiti dal legale Adriano Nardozi. Entrambi avevano già ottenuto la revoca della misura cautelare, così come Mignanelli, tornato libero dopo l’interrogatorio di garanzia.

Ora, con Baglione fuori dai domiciliari, nessuno dei protagonisti dell’inchiesta si trova più sottoposto a misure restrittive. Ma il procedimento resta in piedi, e l’attenzione resta alta. Decine di documenti, chat e conversazioni intercettate sono ora al vaglio degli investigatori, che mirano a ricostruire l’intero reticolo di contatti, accordi e presunti favori.

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