Frosinone – Giornata di folle violenza in carcere, due agenti barbaramente aggrediti in poche ore

A denunciare le aggressioni è il sindacato Sappe che torna ad accendere i riflettori sull'emergenza invocando soluzioni

Frosinone – Giornata di folle violenza quella di ieri all’interno del carcere di via Cerreto. A denunciare le aggressioni dei detenuti a danno degli agenti della penitenziaria è il sindacato Sappe che torna ad accendere i riflettori sull’emergenza.

“Gli Agenti erano impegnati nelle ordinarie operazioni di servizio – spiegano Franco d’Ascenzi e Piero Pennacchia, dirigenti sindacali del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe – La prima aggressione si è verificata verso le ore 15, presso la VI sezione ex art 32. Un detenuto italiano, già autore di aggressioni al personale in altri istituti, ha aggredito l’agente di sezione colpendolo violentemente al volto tanto da rendersi necessarie le cure mediche presso il pronto soccorso dell’ospedale. Il detenuto autore dell’aggressione era in evidente stato di alterazione psico-fisica molto probabilmente dovuto ad un mix di alcool e farmaci”.

Ma la giornata di violenza era appena cominciata, spiegano ancora i sindacalisti: “La seconda aggressione è avvenuta verso le ore 17:30, presso l’infermeria centrale dell’istituto. Un altro detenuto, anche questa volta italiano e con problematiche psichiatriche, ha aggredito l’agente che si trovava in infermeria, colpendolo con calci e schiaffi, perché era intervenuto a difesa del personale infermieristico contro il quale il detenuto aveva ingaggiato una aggressione verbale. Una giornata di follia assurda, aggravata anche dal fatto che i baschi azzurri lavorano a Frosinone in un grave carenza di organico”.

Duro l’atto di accusa di Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Ci vuole una completa inversione di rotta nella gestione delle carceri regionali: siamo in balia di questi facinorosi, convinti di essere in un albergo dove possono fare quel che non vogliono e non in un carcere. Facciamo appello anche alle autorità politiche regionali e locali: in carcere non ci sono solo detenuti, ma ci operano umili servitori dello Stato che attualmente si sentono abbandonati dalle Istituzioni. Il Sappe esprime la vicinanza ai colleghi aggrediti ma siamo davvero alla frutta: i detenuti rimangono impuniti rispetto alla loro condotta violenta e fanno quello che si sentono fare, senza temere alcuna conseguenza. Urgono contromisure per prevenire gli atti violenti ai danni dei poliziotti. Lo stato comatoso dei penitenziari non favorisce il trattamento verso altri utenti rispettosi delle regole né tantomeno la sicurezza”. – Conclude Capece.

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