Frosinone, stando ai numeri, brilla. Secondo l’indagine “Digital360” è tra i capoluoghi italiani con la più alta “maturità digitale”. Titoli, applausi, post autocelebrativi: l’amministrazione gongola. Ma se si va oltre il comunicato stampa, se si grattano un po’ quei numeri tanto sbandierati, quello che emerge è un film molto diverso. Sotto la superficie: progetti mezzi finiti, fondi evaporati, promesse dimenticate e un sistema che fatica a decollare. Insomma, dietro la patina tech, si nasconde il vecchio caro “non pervenuto”.
Il gruppo consiliare FutuRa, senza toni gridati ma con documenti alla mano, ha fatto quello che dovrebbe fare chiunque si occupi di amministrazione: ha guardato i fatti. E i fatti, purtroppo, parlano chiaro.
Sito web e cloud: 500 mila euro… per cliccare nel vuoto
Marzo 2024: con grande entusiasmo viene annunciato il nuovo sito del Comune, corredato da un avatar virtuale pronto ad accompagnare i cittadini tra moduli e servizi digitali. Un progetto ambizioso, dal costo complessivo di 500 mila euro, comprensivo anche della migrazione in cloud. La promessa? Tutto operativo entro aprile. Promessa, appunto.
Oggi siamo a giugno, il sito è ancora in lavorazione, il cloud resta un miraggio, e dell’intelligenza artificiale promessa per semplificare la vita ai dipendenti comunali non c’è nemmeno l’ombra. Ciliegina sulla torta? L’app ufficiale, che doveva essere la versione mobile del portale, è scomparsa nel nulla. Letteralmente. Nessuno sa se esista ancora, se esisterà mai, o se semplicemente sia stata cancellata da qualche scrivania. Risultato: un ecosistema digitale mai nato. Ma almeno c’era la presentazione in PowerPoint, no?
Targhe, videosorveglianza e il mistero del canone fantasma
Anche sul fronte sicurezza e mobilità, grandi promesse. Lungo la Monti Lepini, fino a Madonna della Neve, sono stati installati dei lettori targhe in collaborazione con la Polizia locale. Dovevano servire a monitorare chi entra ed esce dalla città, rilevare patenti scadute e – perché no – raccogliere anche dati sull’inquinamento.
Bellissimo. Peccato che nessuno abbia mai deciso chi dovesse pagare il canone di questo servizio. E così l’impianto, pur essendo fisicamente lì, non è mai partito. Una Ferrari in garage senza chiavi.
Comunità energetiche: un’idea brillante… rimasta sul foglio Excel
Tra le proposte più ambiziose, anche quella delle comunità energetiche. Coinvolti: stadio Stirpe, piscina del Casaleno, palazzetto dello sport, Provveditorato agli Studi. Obiettivo: produrre energia da fonti rinnovabili, abbattere i costi, e aiutare famiglie in difficoltà. Un bel progetto, con una forte valenza sociale.
Peccato anche qui: tutto fermo. L’idea era sul tavolo già nel 2022. Ma realizzarla? Troppo complicato. Troppa burocrazia, troppe incognite, troppi “poi vediamo”. Alla fine, il nulla.
Frosinone è digitale? Solo nei titoli. Nella realtà, è in modalità “ritardo cronico”
Questa non è la solita critica politica da campagna elettorale. È un’analisi fatta di dati e fatti. Non si contesta la classifica – quella la lasciamo agli algoritmi – ma la vita quotidiana dei cittadini, che aspettano servizi promessi e mai arrivati. Un’amministrazione che annuncia, ma non realizza. Che lancia, ma non atterra.
Le idee non mancano. I soldi, nemmeno. Ma senza un progetto vero, senza capacità organizzativa e senza le persone giuste al posto giusto, tutto diventa una fiera delle occasioni perse. Frosinone è digitale solo se la digitalizzazione si misura in comunicati stampa e slide da conferenza. Per tutto il resto… siamo ancora all’analogico.