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Il piano sociale regionale 2025-2027 approvato all’unanimità: patto tra istituzioni e comunità

L’assessore Maselli: «Passo fondamentale verso un welfare moderno». Savo: «Tre pilastri guidano questa visione»

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Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato all’unanimità il Piano Sociale Regionale 2025-2027, che avrà una dotazione finanziaria da oltre 400 milioni di euro per l’anno 2025, di cui 158 derivanti da risorse regionali.

Maselli: “Passo fondamentale verso un welfare moderno”

«L’approvazione definitiva del Piano Sociale Regionale rappresenta un passo fondamentale verso la costruzione di un sistema di welfare regionale moderno, equo e partecipato, in linea con le priorità europee e nazionali in materia di coesione sociale. È un piano proiettato al futuro, capace di coniugare la visione strategica con la flessibilità, che punta a una vera semplificazione, all’innovazione, come ad esempio con i centri polivalenti per l’autismo, alla digitalizzazione dei processi e anche all’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Centrale sarà anche il ruolo dei consorzi sociosanitari, con i sei costituiti ed altrettanti in fase di costituzione, che si aggiungeranno ai sette già presenti sul territorio regionale. Il piano punta molto anche sul rafforzamento della governance delle ASP, che dopo la razionalizzazione da dodici a otto stanno entrando a pieno titolo nella rete territoriale delle politiche sociali», ha dichiarato l’assessore all’Inclusione sociale e ai Servizi alla persona della Regione Lazio, Massimiliano Maselli.

«L’obiettivo che vogliamo raggiungere è quello di rendere il Piano Sociale Regionale non solo uno strumento tecnico, ma un vero e proprio patto sociale tra istituzioni e comunità. Il documento promuove una visione integrata del welfare regionale, valorizzando la sinergia tra servizi sociali, sanitari e sociosanitari, con particolare attenzione alla presa in carico delle fragilità, alla centralità della persona e al coinvolgimento degli enti locali, del terzo settore, delle organizzazioni sindacali, della cooperazione sociale, come confermato dall’avviso pubblicato sul sito di LAZIOcrea il 18 luglio, e della cittadinanza attiva», ha concluso l’assessore Massimiliano Maselli.

Savo: “Patto importante tra Regione e cittadini”

“Un giorno importante per il Lazio: abbiamo adottato il Piano Sociale Regionale 2025–2027, un passo fondamentale per il benessere delle nostre comunità. Non si tratta solo di un documento, ma di un vero patto tra la Regione e i cittadini: un progetto condiviso per un welfare più giusto, moderno e vicino alle persone”. – Così la presidente della Commissione regionale Sanità e Politiche Sociali, Alessia Savo, intervenendo in aula, durante la seduta del consiglio regionale, per l’approvazione del piano sociale 2025-2027.

“Il piano – ha continuato la Savo – nasce da un processo partecipativo che ha coinvolto oltre 70 realtà tra enti locali, associazioni, sindacati, professionisti e cittadini, con audizioni mirate, confronto costruttivo e grande impegno da parte di tutti. Con uno stanziamento regionale da 158 milioni di euro. Tre pilastri guidano questa visione: integrazione tra servizi sociali, sanitari e territoriali; nuovi modelli organizzativi e strumenti di governance; innovazione tecnologica e partecipazione attiva. Tra i punti di forza del piano ci sono certamente la centralità della persona, il potenziamento dell’integrazione sociosanitaria con il Progetto Tobia e Anchise; la valorizzazione delle specificità territoriali; le Case di comunità e i Pua; il sostegno alla genitorialità e la programmazione partecipata. In Commissione abbiamo lavorato con attenzione sui 53 emendamenti, grazie al contributo dei consiglieri e all’impegno dell’assessore Massimiliano Maselli, che ringrazio per l’importante lavoro svolto, unitamente alla grande sensibilità del presidente Rocca, che del sostegno alle fasce fragili ha fatto una delle priorità dell’azione regionale. Con questo piano, il Lazio ribadisce il proprio impegno verso un welfare che non lascia indietro nessuno. È una visione che guarda lontano, con coraggio e concretezza, e che chiede a tutti noi – come istituzioni e come cittadini – di essere protagonisti del cambiamento. E tutti noi abbiamo il dovere di esserlo”. – Conclude la Savo.

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