Frosinone – Pizzutelli: “Neanche convocata per consultazioni la Lista Mastrangeli, ne terrò conto”

Parla il consigliere della Lista Mastrangeli: dalle scelte non condivise sulla verifica alle decisioni inadeguate per la viabilità e lo Scalo

Anselmo Pizzutelli, consigliere comunale della Lista Mastrangeli e indicato spesso tra i componenti del “gruppo dei cinque” (insieme a Maria Antonietta Mirabella, Giovanni Bortone, Pasquale Cirillo e Maurizio Scaccia), spesso in aperta polemica con le scelte amministrative, ritiene di essere un critico a ragion veduta. Anche se il suo piglio, pur con un pizzico di sarcasmo, è decisamente più preoccupato che contestatorio.

  • Consigliere Pizzutelli, in giunta è entrata Laura Vicano, l’ex presidente Saf si è dimesso lasciando il posto a Marco Sordi. Cosa ne pensa di questi avvicendamenti?

“Il sindaco ha ritenuto corretto fare così ed avrà avuto i suoi motivi”.

  • Resta il nodo del posto lasciato vacante in esecutivo dalla Rotondi, quello del nuovo gruppo consiliare Petricca-Martino-Pallone senza rappresentanza in giunta. Poi c’è il “gruppo dei cinque” che alimenta un dibattito continuo in Consiglio comunale chiedendo chiarimenti su vari argomenti. Sono tutte questioni aperte?

“Questi problemi dovrebbe risolverli il sindaco mentre mi sembra che abbia impegnato molto tempo, prima nelle consultazioni consigliere per consigliere e, poi, dei vari gruppi. La soluzione da perseguire era quella che abbiamo indicato come lista Mastrangeli, Bortone e Forza Italia chiedendo l’azzeramento della giunta e cambiando tutto. Così Mastrangeli avrebbe potuto sciogliere tutti i nodi in un colpo. Ma così non è stato e mi pare si voglia tirare a campare. Voglio anche sottolineate che, nella seconda fase della consultazione, la Lista Mastrangeli non è stata neanche convocata. Ritengo questa una cosa davvero anomala. Se si incontrano i gruppi consiliari, al di là dei singoli consiglieri, non incontrare una lista che fa parte della tua maggioranza per me è un fatto importante di cui terrò conto”.

Nessun problema di numeri, non manca chi vuol saltare su una poltrona

  • Il sindaco Mastrangeli prosegue la sua azione amministrativa contando su una maggioranza di fatto in Consiglio comunale. Sembra quasi non curarsi delle vostre critiche.

“La maggioranza sicuramente ha i numeri vista anche la smania di molti che, forse, non vedono l’ora di saltare su qualche poltrona. Il problema non sono i numeri ma la qualità dell’azione amministrativa, delle scelte, la capacità di trovare soluzioni ai problemi di Frosinone. La nostra città ha perso capacità di attrazione, ha perso abitanti, ha perso realtà importanti. Forse sulle politiche perseguite in questi anni bisognerebbe davvero riflettere”.

  • Il sindaco sottolinea i risultati amministrativi conseguiti, i cantieri aperti, le opere in via di completamento e parla di un cambiamento e di una modernizzazione dello stile di vita in città. Fa l’esempio della rivoluzione che deriverà dal percorrere il capoluogo in 11 minuti, da un capo all’altro, col Brt (Bus Rapid Transit). Svolta destinata ad incidere sulle abitudini degli automobilisti e dei cittadini. Cosa ne pensa?

“Questo progetto nasce male e temo che sarà realizzato peggio del previsto. Frosinone non ha bisogno di una linea che congiunga la stazione ferroviaria a piazzale De Matthaeis. Avrebbe avuto bisogno di un anello, di un percorso in grado di collegare tutta la città. Poi non credo ai tempi: considerando che, solo sul tratto indicato dal sindaco, ci sono undici fermate, calcolando 30 secondi tra sosta e ripartenza, visto il tempo che si perderà ai semafori – e siamo già a 6 minuti circa – mi chiedo come farà a stare in 11 minuti da capolinea a capolinea: dovrà volare? Del resto all’incontro che s’è svolto coi progettisti non ho avuto risposte ai miei dubbi. Tra l’altro non ho capito quale sarà l’utenza del servizio”.

Troppi dubbi sul Brt, dai tempi di percorrenza all’utilità fino ai costi

  • Cioè? Si spieghi.

“Forse non conosco bene Frosinone ma, se non ricordo male, dalla stazione partono migliaia di persone. Non ricordo d’aver visto – e lo chiedo anche a lei che mi intervista – centinaia e centinaia di persone che, viceversa, arrivano e sono dirette a De Matthaeis. Possiamo immaginare persone che giungono da Veroli o da Sora che sostano nel parcheggio di interscambio – che non esiste – e poi scendono dal Brt all’ex campo sportivo per andare in ufficio per poi riprendere il mezzo dopo 8 ore di lavoro. O immaginiamo davvero che la mamma che deve accompagnare i figli a scuola lo faccia col Brt?”.

  • Conclusione?

“Perché non si è investito sul trasporto pubblico locale rendendolo più capillare con corse più frequenti? Da Colle Cottorino o dai Cavoni o da Piazza Salvo d’Acquisto, come si connettono al Brt? Insomma quando si parla di mille passeggeri nell’ora di punta, possono spiegare i progettisti concretamente dove stanno? Il parcheggio in via Tiburtina, poi, mi sembrava una scelta intelligente, essendo posizionato in un punto nevralgico per uffici e negozi e vista la carenza di posti auto. La giunta ha proposto di convertire quell’area in stazione Cotral. Ma far arrivare i bus di linea fin lì, significa averli fatti entrare in città. Vanno fermati prima, lungo la strada per Casamari. O si vuole farli transitare lungo via Maria? Che non pare adeguata visto che i residenti hanno più volte denunciato la presenza di un flusso di traffico importante. O li si vuole far entrate direttamente da Madonna della Neve e passare per via Tiburtina? In sintesi si vuole combattere l’inquinamento, si vuol attenuare il traffico, si punta ad una mobilità sostenibile ma poi si vorrebbe consentire a Cotral – che alimenta il traffico extraurbano e che non dovrebbe attraversare la città – di arrivare nel cuore di Frosinone, fin sotto al grattacielo. Non capisco proprio”.

Un danno la disarticolazione dell’unico asse viario interno

  • Anche nell’ultima conferenza stampa il sindaco ha avvertito che ci saranno criticità prima di migliorare definitivamente la situazione.

“Io mi chiedo, tra l’altro, quanti posti auto si perderanno con la realizzazione della corsia preferenziale? Salteranno in via Marittima e in via Moro, temo in alcuni tratti da ambo i lati. Una cosa simile rischia di accadere in via Adige. Anche la scelta dell’isola pedonale permanente in via Aldo Moro già fatta, affiancando un tratto di area pedonale in via Marittima a quella già istituita nei fine settimana nel secondo tratto di via Aldo Moro, da via Veccia fino a piazzale De Matthaeis, a me pare destinata a creare altri problemi. Nella parte bassa della città abbiamo una sola dorsale viaria che noi stiamo nella pratica disarticolando. Via Marittima senso unico a scendere da bar Minotti, a salire verso l’ex Matusa: ma se avete deciso di fare l’isola pedonale lungo via Aldo Moro perché non farli passare lì dei piccoli bus elettrici? Non posso raggiungere l’isola pedonale con l’auto? A quel punto ha un senso usare il Brt ma senza grandi bus che resterebbero pure vuoti oltre ad intralciare il traffico. Comunque la gestione del bus rapid transit dovrà essere messa in capo a chi coordina il trasporto pubblico locale: non vorrei che si ripetesse quel che è accaduto con l’ascensore inclinato: rimasto fermo”.

  • Teme anche per l’aspetto gestionale?

“Mi chiedo, prima di tutto, quanto inciderà la gestione del Brt sul costo totale del trasporto pubblico locale. Quanto peserà sul prossimo appalto del Tpl la gestione del bus rapid transit? Se poi devono gestire corse ogni 10 minuti, l’impegno per le spese varie – a partire dal personale impegnato – diventa importate. Se il Tpl mi costa X e col Brt 2X, il doppio, e magari non c’è l’utenza, è evidente che è stato arrecato un danno importante, non solo per i soldi spesi in un servizio che non funziona. Se poi vogliamo costringere le persone a pendere il Brt contro la loro volontà e non perché costituisce una comodità, allora di fatto finiamo col peggiorare la qualità della vita di tutti. Ma, ripeto, stiamo spendendo diversi milioni del Pnrr. Sono comunque soldi pubblici da utilizzare con cautela. Ho invece la sensazione che il ragionamento sia: ce li abbiamo e allora li spendiamo. Un po’ come accaduto per le piste ciclabili, realizzate anche dove oggettivamente non si sarebbero potute fare. Se parliamo di mobilità sostenibile, sono l’esempio che grida vendetta: inutilizzate, fonti di difficoltà al traffico, uccidono il commercio. Nessuno è contro il Tpl: ma da quando non si realizza una nuova strada?”

  • Quale sarebbe la sua idea?

“Di iniziare a pensare nuove strade: ci sono possibilità di collegamento tra via Tiburtina e Via Cicerone ma noi discutiamo solo della rotatoria di de Matthaeis. C’è Via Fontana Unica da riconnettere a via Marittima. Si pensa di scaricare tutto il traffico alla Fontanelle ma non si è pensato di sistemare quell’incrocio. Lì avevo proposto di spostare la strada in modo da incorporare la fontana nel parco. E poi nulla si è fatto per consentire alle persone di andare a piedi: strade prive di marciapiedi, strisce pedonali inesistenti, barriere architettoniche, pali della luce e cabine Enel come ostacoli, senza pensare ai rami albero che non vengono potati. Parliamo di Brt e piste ciclabili ma a piedi tocca fare gimkana. Può una donna con carrozzina o un disabile farsi una passeggiata a Frosinone? Non penso”.

Altro che mobilità sostenibile, siamo in una città sempre più “ad ostacoli”

  • Cosa suggerisce al sindaco, quindi?

“Oltre a quanto detto, mi chiedo quando andrà in Regione per sbloccare il secondo tratto della Monti Lepini visto quanto ci è costato il tratto sistemato in termini di debiti fuori bilancio. La strada verso nord ha marciapiedi e strisce, niente verso sud, verso il Casello, oltretutto senza rotatoria e con semaforo che, quando non funziona, è pericolosissimo. Chiedo quando verrà ripreso il progetto di variante Nord e Sud. Penso all’adeguamento di Via le Rase che dalla rotatoria dell’autostrada doveva collegare la variante Casilina: chi arriva da Latina o dall’A1 invece di passare alla stazione può scorrere senza tuffarsi nel traffico. Manca l’ultimo tratto che avrebbe collegato via Gaeta alla Casilina a servizio di quanti provengono o sono diretti a Ceccano, Torrice, Arnara. C’è poi il tratto di strada dell’intervento sull’area ex Permaflex – progetto che pare diventato il terzo segreto di Fatima -: qui bisogna collegare la strada interporto, la rotatoria di via Selva dei Muli: con un ponte sarebbe pronta ad arrivare all’ex Valeo-Panorama. Le varianti Sud e Nord sono i veri progetti per snellire il traffico e migliorare la mobilità cittadina”.

  • Viste le sue attività per lo Scalo, sarà soddisfatto per l’investimento di 22 milioni di euro alla Stazione e per la nuova piazza?

“Sono ovviamente contento dell’intervento sulla stazione e il ringraziamento va fatto alle ferrovie che hanno deciso di fare l’investimento. Non sono soddisfatto per la realizzazione della piazza. La tempistica è già ben oltre i termini: il cantiere doveva concludersi a maggio 2022 ma siamo a luglio 2024. Per ora è stata consegnata non una pizza ma una spianata che, nonostante le mie richieste anche pressanti, attende ancora il completamento delle zone verdi, non sono state allestite le aree giochi per bambini, niente cestini e niente panchine. I cittadini sono stati espropriati dal vivere uno spazio all’aperto durante il periodo estivo. E’ stato demolito un giardinetto anche storico e da 2 anni non possiamo rivivere questi spazi. Alla luce dell’esperienza, chiudere alla Sacra Famiglia è stato un errore. La piazzetta andrebbe riaperta per fluidificare il traffico che si riversa su via Don Minzoni. Basterebbe realizzare una corsia al lato rispetto al sagrato. Lo spazio si può chiudere nei fine settimana, con dissuasori, e a mezzanotte di domenica si può riaprire abbassando gli stessi dissuasori. Insomma lasciando tutto aperto alla circolazione dal lunedì al venerdì. Sono poi terrorizzato dal fatto che si intenda trasformare Piazzale Kambo in zona totalmente pedonale. Ritengo che, invece, si debba mantenere una corsia per consentire il deflusso delle auto verso via Via Verdi, viale  America Latina e la parte alta. Per consentire al Tpl di passare davanti alla stazione. Bisognerebbe acquistare un terreno all’ex Iacorossi per trasformarlo in parcheggio pendolari. Bisognerebbe attivarsi immediatamente e raggiungere un accordo con le ferrovie per farsi dare in uso una parte dell’ex parcheggio scalo merci. Insomma solo così ci sarebbero i posti anche solo per accompagnare qualche parente o amico alla stazione. Mi risponderanno che invece si può utilizzare la parte retrostante lo scalo. Ma a me via Pierluigi da Palestria non sembra strada con caratteristiche tali da diventare via principale”.

  • Come immagina questa fase finale della consiliatura?

“Sono preoccupato perché temo che non si riescano a dare risposte alle tante problematiche della città. Un’amministrazione non deve stare a contare i numeri in Consiglio. Si deve occupare prima di ogni cosa delle esigenze dei cittadini”.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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