Festival Internazionale del Folklore “Flavio Fiorletta”, tra musica e scambi culturali

Tutto il centro storico di Alatri diventerà una vetrina del mondo. Appuntamento dal 12 al 15 agosto nel cuore della città

Non c’è Ferragosto che si rispetti in Ciociaria senza il Festival Internazionale del Folklore “Flavio Fiorletta”. Alatri, dal 12 al 15 agosto, si trasformerà di nuovo in un ricco e variopinto angolo di mondo per la 53^ edizione della rassegna. La direzione artistica, dopo il successo degli ultimi due anni, è stata ancora affidata dall’amministrazione comunale a Mattia Dell’Uomo del gruppo “I Trillanti”. Da bambino e ragazzo ha ballato sul palco del Festival, dal 2022 ne è anche la mente e il braccio. “Il cuore saranno tutti coloro che parteciperanno, che assisteranno agli spettacoli, che si divertiranno con gli ospiti per le strade di Alatri. Le parole d’ordine devono essere sempre condivisione e contaminazione”, ha spiegato nella conferenza di presentazione dell’evento.

Oltre ai padroni di casa, i due storici gruppi alatresi “Gli Paes Mei” e “Aria di Casa Nostra”, durante le quattro serate si assisterà alle esibizioni di ensemble provenienti da India, Costa Rica, Cile e Venezuela. I gruppi di questi quattro Paesi saranno protagonisti rimanendo per l’intera durata del Festival ad Alatri, partecipando anche alle varie attività di contorno come i laboratori, le conferenze, i balli itineranti, le sfilate e i percorsi gastronomici. Perché l’obiettivo non è offrire una semplice manifestazione di piazza in cui il pubblico guardi gli artisti esibirsi con una partecipazione passiva, ma creare un’interazione a 360 gradi. Conoscere realmente l’altro da sé, non soltanto sulla carta. Per questo si potranno assaggiare i piatti tipici dei Paesi ospiti, si apprenderanno i passi delle danze indiane e latine e si imparerà a suonare la ribeba.

Ogni sera, inoltre, ci saranno altri ospiti internazionali provenienti dall’estero come Argentina, Gambia, Brasile, Spagna, o da altre regioni italiane come Piemonte, Puglia e Campania. In un periodo storico delicato, c’è anche la volontà di lanciare messaggi di pace e inclusione. Un esempio è dato dalla presenza nella serata del 14 agosto di Yehven Svatovsky, musicista e costruttore di vargan (uno scacciapensieri), fuggito dalla guerra in Ucraina.

La protagonista, come sempre, sarà la musica. “In 4 giorni si esibiranno 267 artisti”, racconta Dell’Uomo. “Sarà un Festival incentrato sulla World Music, sulle tradizioni musicali folkloristiche che incontrano sperimentazioni e sonorità moderne. La volontà è sempre quella di riportare in auge e rivalorizzare la cultura popolare, quella orale e contadina da cui noi proveniamo”. Non è un caso che, accanto alle esibizioni canore e ai balli, ci saranno anche i laboratori di mestieri e giochi antichi. “Siamo riusciti ad aumentarli, con l’intento di far vivere il Festival h24. Si partirà la mattina e si finirà la sera. Anzi, quest’anno il gran finale coinciderà con la prima Notte Bianca del Folk. Chiuderà la rassegna nella notte tra il 15 e il 16 agosto”.

Tutto il centro storico di Alatri diventerà una vetrina del mondo. Se la location degli spettacoli serali sarà sempre la piazza principale di Santa Maria Maggiore, Piazza Regina Margherita rivestirà ancora il ruolo di “salotto del Festival”, ospitando la maggior parte dei laboratori, il “pranzo dei popoli” del 13 agosto e la mostra sulla storia della rassegna al Chiostro di San Francesco. La festa però si diffonderà ovunque tra stand artigianali e gastronomici, raduni di stornellatori, zampognari, organettisti e le sfilate del giorno inaugurale e della chiusura con partenza dall’Acropoli.

E per chi non dovesse essere presente? Ci sono le dirette Facebook, una delle grandi novità della gestione di Dell’Uomo. “Ogni anno il loro successo aumenta, il Festival viene seguito innanzitutto da amici e parenti dei gruppi ospiti, facendo in modo che la rassegna abbia un’eco davvero mondiale. Inoltre sono tanti i ciociari che, vivendo ora lontano, fanno un salto nel loro passato. Addirittura alcune persone di Toronto mi hanno scritto lo scorso anno ringraziandomi perché dopo anni sono riuscite a vivere l’atmosfera del Festival, anche a km di distanza”. Per assistere basterà seguire gli account del Festival su Facebook e Instagram, dove verranno condivise di volta in volta le scalette della giornata, informazioni di servizio e le chicche del dietro le quinte. I social non sono però un alibi per non essere presenti dal vivo. “Negli ultimi anni abbiamo avuto una stima di 12/15mila persone presenti, ci auguriamo di fare anche meglio”.

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