Cassa integrazione, in Ciociaria quasi quattro milioni di ore accordate: “Il futuro preoccupa” 

Anita Tarquini, Segretaria generale della Uil Frosinone, analizza i dati e punta il dito sulla crisi Stellantis e la mancanza di prospettive

Sono state quasi quattro milioni (3.911.942, per la precisione) le ore di cassa integrazione concesse in Ciociaria da gennaio a luglio di quest’anno. I numeri che la Uil di Frosinone analizza provengono dallo studio del Servizio lavoro, coesione e territorio del sindacato e – se confrontati con quelli dello stesso periodo del 2023 – indicano una flessione di oltre un milione e settecentomila, quando infatti erano state oltre 5 milioni (5.615.467). Ma la flessione non deve trarre in inganno, perché le insidie sono dietro l’angolo e le lavoratrici e i lavoratori di questo territorio lo stanno sperimentando sulla propria pelle con la crisi di Stellantis. – Scrivono dal sindacato.

“Dati che seppur in flessione – spiega Anita Tarquini, Segretaria generale della Uil di Frosinone – collocano la nostra provincia al secondo posto in classifica per ore di cassa integrazione, dopo Roma che ne ha totalizzate 9 milioni. Chiaro indice che in Ciociaria, al di là dei cali e dei rialzi, il mercato del lavoro versa costantemente in una situazione complicata, che non può essere trascurata”.

A conferma di quanto sostiene, la segretaria Uil snocciola i numeri nazionali, dove – “tra ordinaria, straordinaria e in deroga – le ore di cassa integrazione concesse da gennaio a luglio 2024 sono state oltre 286 milioni, erano state 234 milioni nel 2023. Ulteriore conferma viene dallo studio semestrale – sempre sulla cassa integrazione e sempre del Servizio del lavoro, coesione e territorio del sindacato – che indicava in 3.493.356 le ore di cassa integrazione autorizzate nel frusinate fino a giugno 2024. Ricentrandoci sui sette mesi del 2024 e spaziando per il Paese, numeri come quelli registrati nella provincia ciociara possiamo ritrovarli nei territori di Ancona, Lecce, Potenza e Venezia”.

Rientrando poi nei confini regionali, scopriamo che le ore di cassa integrazione sono state oltre 14 milioni. “Quanto emerge dallo studio del Servizio Lavoro, Coesione e Territorio – conclude la segretaria Uil – preoccupa e non poco. Il governo racconta una economia in espansione, ma l’attuale crisi nel settore dell’automotive e le ricadute sulla produzione nello stabilimento di Piedimonte San Germano con la produzione ridotta al lumicino e soprattutto l’assenza di politiche industriali concrete, è destinata purtroppo a far innalzare drasticamente i numeri della cassa integrazione rilevati fin qui. Il tutto con buona pace della crescita socio-economica stabile e duratura”.

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