Vittime di violenze e soprusi, le storie di rinascita di quattro donne

Le bellissime storie di riscatto sono state possibili grazie al progetto “Women at work” finanziato dalla Regione Lazio

L’inizio di una nuova vita per quattro donne dopo anni di violenze e soprusi. Prese in carico dal centro antiviolenza “Mai più Ferite” e la casa rifugio gestiti dalla coop. Diaconia, dopo un percorso di sostegno legale, psicologico e di orientamento lavorativo sono state selezionate per partecipare a tirocini formativi che le inseriranno nel mondo del lavoro.

Le bellissime storie di riscatto sono state possibili grazie al progetto “Women at work”. L’intervento è finanziato dalla Regione Lazio nell’ambito dell’avviso “Interventi integrati per l’empowerment e l’attivazione delle donne vittime di violenza” nel 2022.  

-La scelta delle donne e delle rispettive sedi di lavoro è maturata attraverso l’analisi dei bisogni delle stesse – spiega Maria Rosaria Ruggeri, coordinatrice dell’area antiviolenza contro le donne di Diaconia- ed anche delle loro inclinazioni ed attitudini. Abbiamo cercato di rispettare le loro passioni e le proprie competenze di base. –

Due donne sono impegnate in due case di riposo, mettendo a disposizione la loro competenza e il proprio tempo per assistere persone anziane. Altre due invece svolgono il loro servizio in due case famiglie, per minori e disabili aiutandoli nella quotidianità. Tutte e quattro, tra cui tre straniere, provengono da vissuti di violenza da parte dell’ex partner, in cui anni di costrizioni e soprusi avevano leso la loro dignità di donne e madri, e fatto perdere la fiducia in sé stesse e nelle proprie potenzialità. 

I tirocini formativi sostenuti dal fondo regionale avranno una durata di 12 mesi. Inoltre, le partecipanti prenderanno parte a 3 workshop dedicati alla consapevolezza sulle proprie scelte professionali future. Alla fine del percorso sarà rilasciato un attestato riconosciuto dalla Regione Lazio.

-Le donne che si rivolgono al centro antiviolenza ed accolte in casa rifugio sono spesso vittima di violenza economica  racconta Maria Rosaria Ruggeri, – di fatto, non disponendo di proprie risorse, non vedono alternative rispetto alla permanenza nel contesto maltrattante. La violenza economica non solo priva le donne di disporre di una personale somma di denaro ma spesso si traduce nell’impossibilità di formarsi, oppure di lavorare. Situazioni imposte dal partner violento per gelosia e controllo. Con il progetto “Women at work” cerchiamo di restituire l’autonomia economica alle vittime, con la possibilità di sperimentarsi come lavoratrici, entrare in un nuovo sistema relazionale e accrescere la propria formazione ed autostima-.

L’invito che arriva da Diaconia è quello di rivolgersi sempre ai centri anti-violenza. Esistono delle misure, come il reddito di libertà a livello nazionale ed il contributo di libertà, appena promosso dalla Regione Lazio ai quali è possibile accedere attraverso i centri antiviolenza e ricevere un sostegno economico proprio con l’obiettivo di ricominciare in autonomia. Per contattare il centro anti-violenza “Mai più Ferite” basta chiamare il n. 345. 3920312.

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