Vaiolo delle scimmie, no ai vaccini sulle donne in gravidanza

"Un’infezione contratta in fase di gravidanza è pericolosa per il nascituro, tanto che si consiglia il parto cesareo“

Hanno ormai preso in via in diverse Regioni italiane le prime vaccinazioni contro il vaiolo delle scimmie, infezione virale causata dal monkeypox virus e dichiarata lo scorso 23 luglio un’emergenza di salute pubblica internazionale dall’Oms. In Italia, stando all’ultimo bollettino rilasciato lo scorso martedì, sono 599 i casi confermati e sono in netta prevalenza gli uomini: 590 contro 9 donne. Come si spiega questa disparità?

Uomini maggiormente colpiti dalla malattia

“Attualmente la nostra esperienza è ancora in via di formazione sia rispetto a eventuali differenze di sesso nel rischio di contrarre la malattia sia sulla severità della malattia”, ha risposto Ignazio Grattagliano, medico di medicina generale e coordinatore delle Attività anti Covid e dell’Area Patologie non differibili della Simg- Società italiana di medicina generale e delle cure primarie. Quello che sembra certo, per ora, è che “gli uomini sono maggiormente interessati”, visto che particolarmente a rischio sembrano essere “i contatti ravvicinati di tipo sessuale fra uomo e uomo”. 

Le donne, pertanto, rischiano di contrarre il virus nel caso vengano in contatto con un soggetto già infetto e in particolare nel caso di un “contatto ravvicinato con uomo infetto che abbia vescicole in fase attiva e infettanti. In questo caso, per contatto ‘ravvicinato’ non si deve intendere solo quello sessuale, ma anche, ad esempio, quello con il vestiario”, ha proseguito Grattagliano. Aumentano, quindi, le probabilità di contrarre il virus tra le donne che svolgono un’attività lavorativa in ambito sessuale, perché “aumentano le probabilità di venire in contatto, anche con rapporti sessuali, con uomini infetti”.

Massima attenzione per le donne in gravidanza

Come premesso dal professor Grattagliano, è ancora presto per stabilire se l’infezione contratta da una donna sia più o meno grave rispetto a quella contratta da un uomo. Quel che è certo è che le donne in gravidanza devono prestare la massima attenzione: “Non abbiamo ancora dati sufficienti per stabilire la gravità, per la donna, di un’infezione contratta in fase di gravidanza, ma sicuramente- ha avvisato- è pericoloso per il nascituro, tanto che si consiglia il parto cesareo“.

Vaccino sconsigliato per chi aspetta un bimbo

La prudenza è d’obbligo, anche perché “non abbiamo dati a sufficienza nemmeno per stabilire se un eventuale trattamento con antivirali sia sicuro e anche il vaccino non è consigliato per le donne in gravidanza“. C’è poi la questione dell’allattamento, “sconsigliato per la donna infetta perché le vescicole cutanee possono essere fonte di infezioni“, ha concluso Grattagliano. – Fonte Agenzia DIRE www.dire.it

- Pubblicità -
Redazione
Redazione
Giornale digitale fondato nel 2022 con l’intento di offrire al territorio “Una voce oltre la notizia”. Nasce dall’esigenza di un gruppo di giornalisti ed esperti di comunicazione di creare un canale di informazione attendibile, laico e indipendente che dia voce ai cittadini, alle imprese, ai lavoratori, agli studenti…

CORRELATI
ALTRI ARTICOLI

L’ansia da notifiche esiste: perché il sovraccarico digitale diventa un nemico per la nostra salute

Vivere sempre connessi aumenta vigilanza, stress e irritabilità. Ecco come proteggersi dal sovraccarico digitale

Fiuggi – Inaugura la prima struttura sanitaria poliambulatoriale: nasce “Cure” nella Medical Spa

Un nuovo presidio che riporta la sanità di primo livello nella città termale dopo 30 anni, grazie all’imprenditore Alessandro Casinelli

Stanchezza mentale o burnout? Capire la differenza per intervenire in tempo e proteggere la propria salute emotiva

Capire la differenza non è un dettaglio: significa riconoscere quando basta rallentare e quando, invece, serve un supporto professionale

TFA nei prodotti a base di cereali, livelli anche cento volte superiori a quelli dell’acqua potabile: lo studio shock

Un’indagine su 16 Paesi UE mostra la presenza diffusa di TFA, sostanza tossica e persistente, in cereali, pane, pasta e prodotti da forno

Focus – Tumori ginecologici e fertilità: oggi diventare madri dopo una diagnosi precoce è possibile

Prevenzione, terapie conservative, approccio multidisciplinare e tecniche di preservazione della fertilità: cosa sapere

Incontinenza urinaria, in Italia colpisce 5 milioni di persone: l’importanza della diagnosi precoce

Un problema diffuso ma ancora troppo spesso taciuto: sintomi, cause, diagnosi e cure disponibili in Italia ad oggi
- Pubblicità -

Condividi sui social

- Pubblicità -

Più letti

- Pubblicità -